Il comma 124 dell’art.1 della Legge 107/2015 parla di “aggiornamento obbligatorio” per i docenti, cioè di attività obbligatorie di formazione e aggiornamento che le scuole sono chiamate a promuovere, ad organizzare e a realizzare. Sin dall’inizio dell’anno scolastico, l’I.C. “Giovanni XXIII” di Baiano ha, in applicazione alla legge, deliberato un proprio piano di aggiornamento e formazione in servizio, in coerenza con il PTOF e con i risultati emersi dal Piano di Miglioramento, e, per tale ragione, avendo anche fissato un tetto minimo di attività obbligatorie, risulta sempre pronto a rispondere in maniera puntuale ai bisogni formativi che possono emergere dalla quotidianeità di una scuola la cui esigenza primaria è quella di essere al passo con i tempi e di garantire ad ogni singolo docente il sostegno allo sviluppo professionale. Un’attenta riflessione su questi temi ha spinto il Dirigente Scolastico, il Dott. Felice Colucci, a voler promuovere un aggiornamento del corpo docenti dell’Istituto da lui diretto, organizzando, lo scorso 1 marzo, il primo incontro del Corso di Formazione sulla “Didattica per Presidente del Ceripe (Centro di Ricerca Pedagogica).
L’impianto discorsivo, pensato e attuato dalla formatrice, si è dichiarato, sin da subito, tendenzialmente teorico, sin da quando ha invitato i docenti a riflettere sulla differenza tra progettare e programmare, e ha, dunque, posto l’accento sulla necessità di capire che un curricolo verticale, in quanto percorso verticale che accompagna le diverse fasi della crescita di un individuo, da 0 a 18 anni come dice la legge Renzi, deve essere necessariamente progettato e sono gli obiettivi all’interno dello stesso a dover essere programmati. La Dott.ssa Schiano, però, precisa che un’efficace progettazione rimanda al concetto di didattica per competenze, che, risalente alla metà degli anni 90, comincia ad affermarsi solo intorno al 2000 quando inizia in Italia la discussione su che cosa si debba intendere per competenze in ambito formativo.
In un dibattito che risulta con il passare del tempo sempre più stimolante e coinvolgente, la Dottoressa tocca il punto focale del suo intervento quando insiste sul concetto di Competenza, spiegando che essa è la disposizione ad utilizzare e padroneggiare le conoscenze e le abilità in un contesto determinato, per poter risolvere un problema specifico. Di conseguenza la competenza non esiste se non “in situazione”, ha bisogno necessariamente di un contesto e non ha senso acquisire conoscenze fini a se stesse, ma vincolandole in specifiche competenze cioè nella capacità di usarle nella vita reale. Particolare interesse suscita il discorso della Dott.ssa Schiano, nel momento in cui cerca di esplicitare quanto teoricamente spiegato, con un riferimento alla geometria e, in particolare, al teorema di Pitagora: pur conoscendolo e risolvendo problemi in cui esso sia chiamato in causa, è solo davanti alla necessità di dover risolvere un problema reale quale potrebbe essere quello di appendere un chiodo ad una parete utilizzando una scala ad essa appoggiata, che ci si rende autonomamente conto che si è creato uno spazio triangolare e che la soluzione al problema si può trovare solo applicando il Teorema di Pitagora. È il momento della messa in campo della competenza, quando si tirano fuori delle conoscenze per risolvere un problema che non ha direttamente a che fare con una soluzione tipicamente scolastica. L’intento ultimo dell’Ispettrice è stato, però, di trasmettere alla platea il concetto di trasversalità e interdisciplinarietà della competenza, che è un compito di realtà, e quindi chiede la contestualizzazione di varie discipline nella vita quotidiana. La parte finale dell’intervento della Dottoressa sottolinea che una scuola che vuole progettare per competenze deve necessariamente individuare alcune macro-competenze su cui centrare l’azione didattica e su di esse focalizzare l’attenzione attraverso le diverse discipline.
È inconfutabile l’interesse che i docenti dell’I.C. “Giovanni XXIII” hanno dimostrato verso quanto sostenuto dalla Dott.ssa Schiano, alla quale va riconosciuto il successo di una personale e consapevole tecnica comunicativa, che non potrà non accompagnare i successivi incontri a cui l’Ispettrice si impegna a presenziare in un prossimo futuro, per assicurare ad una scuola che vuole crescere l’assoluta padronanza degli strumenti che le permetteranno di essere sempre flessibile e pronta ad adeguarsi a quanto chiesto non solo dalla politica scolastica italiana, ma anche dalle politiche formative di matrice europea.