Felice D’anna ha reso pubblica la comunicazione di Franco Scotto, responsabile cultura, relativa alla decisione del comune di respingere la richiesta della Pro Loco Baiano di organizzazione del Campus estivo per i ragazzi di Baiano. Dopo averla letta, come cittadino e come amico di Franco, mi sono sentito di scrivergli una lettera aperta.
“Carissimo Franco, conosci bene il mio pensiero: sono sempre stato convinto che la ricchezza del nostro vivere in un piccolo centro sia soprattutto il forte senso della “comunità” che induce a sentirsi parte integrante di una collettività che cresce “insieme”, che si sviluppa attraverso la solidarietà, la conoscenza reciproca, l’amicizia che ci unisce da generazioni, la partecipazione e la frequentazione come valore di “compattezza” sociale, l’aiutarsi reciproco nell’affrontare e risolvere problemi e difficoltà. In questo processo il ruolo degli amministratori, soprattutto, ma anche delle associazioni, come la pro loco, e delle persone illuminate è fondamentale ed è quello di favorire l’armonia sociale.
Ebbene, alla luce di queste mie convinzioni, non posso che dissentire in modo netto con la decisione di sottrarre alla Pro Loco l’organizzazione del Campus estivo, che, seppur legittima sul piano formale, è, per me cittadino di Baiano, profondamente ingiusta, irrispettosa e lacerante. Il problema non è nel continuare a far bene; io, da estimatore di questa amministrazione, sono convinto che sarete in grado di continuare nel migliore dei modi. Ma questa esclusione appare come una imposizione dall’alto (che deve essere soltanto accettata, senza poter eccepire nulla), una ferita inferta (e difficile da sanare) ad una associazione profondamente e storicamente inserita nel contesto civico baianese.
La Pro Loco ha l’indiscutibile merito di aver ideato, programmato e organizzato per cinque anni il Campus. Questo vorrà pur significare qualcosa. Se ricordo bene, hanno cominciato con Mascheri sindaco, poi col Commissario prefettizio e proseguito con l’amministrazione Montanaro. Tutte le amministrazioni, a dimostrazione dell’importanza e dell’eccellenza dei servizi prestati, hanno contribuito generosamente alle spese del Campus. La Pro Loco ha saputo mettere in campo una schiera di entusiasti baianesi, giovani e meno giovani. L’impegno è stato esemplare e la loro “formazione” costituisce un patrimonio al servizio di tutti, oggi sottovalutato e messo da parte. La motivazione per l’esclusione che adduci nella tua comunicazione (domanda presentata fuori tempo) è poco credibile. Io, conoscendoti, continuo a chiedermi come sia stato possibile che tu, da responsabile di questo settore e prima di prendere decisioni, non abbia sentito il dovere civico e “morale” di chiamare Felice D’anna (col quale peraltro intrattieni ottimi rapporti), nella sua qualità, e chiedere le intenzioni della Pro Loco.
Una brutta pagina è stata scritta nella storia del nostro piccolo centro e mi dispiace sia stato proprio tu a scriverla.
Agli inizi di giugno questa decisione era nell’aria e io ti avevo già scritto un messaggio personale di grande preoccupazione (dal mio punto di vista). Stranamente, rispetto al nostro modo di rapportarci, non hai ritenuto darmi risposta. A cose fatte, mi sono sentito di rendere pubblico il mio pensiero. Sono sempre stato convinto che il dissenso, quando è in buona fede ed espresso nel rispetto degli altri, non pregiudica i rapporti personali e può contribuire alla reciproca comprensione. E’ questo il mio auspicio ed il mio invito: ritrovare con la Pro loco la strada della collaborazione. Una comunità come la nostra, così ricca e viva di intelligenze e di persone disponibili a lavorare per il bene comune, ha la necessità del riconoscimento reciproco, di bandire le “emarginazioni” per poco chiari rapporti personali. Io ho sempre individuato nella tua persona, per le qualità e per il ruolo pubblico che ricopri, il promotore e “garante” di questa pace sociale. Spero non mi sia sbagliato.
Con immutata stima”.