di Gianni Amodeo
Medico di base, per 40 anni al servizio della comunità. E’ stato consigliere provinciale in rappresentanza della democrazia cristiana nel “parlamentino” d’Irpinia ed è stato attivamente impegnato nel Cosmarina-3 per la regolarizzazione delle mega-discariche di Paenzano-1 e Paenzano-2, a Tufino, e di balle-pirucchi, a Palma Campania.
Venire dalla gavetta è il motto che funge da attestato di credibilità e da verace “cartina di tornasole” che accerta l’indice di piena affidabilità su cui contare, quali che siano gli ambiti di lavoro nei quali si opera. E nelle comunità cittadine, in cui ci si conosce un po’ tutti e le relazioni interpersonali o interfamiliari riescono ancora ad avere una chiara valenza sociale, l’attestato di stima diventa riconoscimento di sicura professionalità, in cui riporre fiducia sulla parola, senza ombre di dubbi e stracci di perplessità.
Antonio Montanaro, medico di base per quarant’anni impegnato nel Servizio sanitario pubblico, veniva proprio dalla…gavetta, sperimentata, quando ancora frequentava gli studi di scuola superiore, nella Clinica “Villa Maria”, il presidio ospedaliero che lo zio materno, il professore Pellegrino Gambardella, medico di alto valore professionale, aveva realizzato negli iniziali anni ’60 in via Libertà, con un coraggioso ed encomiabile impegno d’impresa e d’investimento economico, se rapportato ai tempi, con le inadeguatezze dei trasporti e le tante carenze sul versante dei servizi sociali; un presidio, che di recente non solo è stato interessato da un importante programma di restyling, ammodernamento funzionale e di potenziamento con l’incremento delle disponibilità delle sale operatorie, ma che assolve anche e soprattutto un capillare ed efficace ruolo medico-assistenziale, per le comunità del territorio basso-irpino e dell’area nolano-vesuviana per la qualità dei servizi e dell’accoglienza.
E’ stato di casa dal ’64 in poi – Antonio Montanaro– nella Clinica “ Villa Maria” , senza tralasciare affatto i legami con la natia Visciano, da cui proveniva anche lo zio, fondatore del presidio di via Libertà. Una presenza protrattasi fino al ‘ 76, l’anno che segnò il suo approdo negli organici del Servizio sanitario nazionale, con l’opzione per la medicina di base esercitata a Baiano ininterrottamente per 40 anni, prima nello studio-ambulatorio di via Santi Apostoli, e fino a qualche altro giorno ancora nello studio-ambulatorio di via Malta. Ma sono gli anni della…gavetta nella Clinica “Villa Maria”, quelli che hanno permesso ad Antonio Montanaro di maturare la propria vocazione professionale sia nelle piccole pratiche d’assistenza sia, e più ancora, nel rapporto di conoscenza che ha avuto modo di sviluppare con gli illustri clinici e docenti universitari, che fornivano le loro prestazioni terapeutiche ed eseguivano interventi chirurgici a “Villa Maria”, tra cui Cortese, Nicodemo, Iannelli, Mensorio, Cilento, D’Avino. Come per dire che per Antonio il presidio che si affaccia sulla Nazionale delle Puglie è stata una palestra di vita.
Sempre disponibile e aperto verso gli altri, Antonio Montanaro ha svolto un importante ruolo politico, con l’elezione a consigliere provinciale nel “Parlamentino” d’Irpinia, per il quinquennio ‘85\90, in rappresentanza della Democrazia cristiana nel collegio di Baiano, con oltre sei mila voti. Un successo di consensi indiscusso, per un outsider, qual era appunto Montanaro nella tornata dell’85. Nella successiva tornata del ‘90 paradossalmente, pur avendo quasi raddoppiato il numero dei voti del precedente mandato, Montanaro non conseguì il seggio per il rinnovo dell’elezione al “Parlamentino” di Avellino. In quella tornata di venticinque anni fa il partito scudocrociato nella gran parte dei collegi del Consiglio provinciale irpino raggiunse la soglia del 70 \ 80 % . E nel riparto definitivo dei seggi, quello del collegio di Baiano, fu attribuito, in rappresentanza del Partito repubblicano italiano al medico Antonino Picariello, medico di base a Quadrelle e Mugnano del Cardinale.
Chiusa la parentesi dell’impegno politico diretto, Antonio Montanaro si è misurato al meglio delle proprie competenze socio-sanitarie con le criticità emergenziali, a cavallo degli anni ’90 e del primo decennio del 2000, per le problematiche-rifiuti. Una funzione impegnativa, svolta nell’ambito del Consorzio smaltimento dei rifiuti di Napoli-3, la mega-struttura di bacino intercomunale che ha avuto l’onere e la responsabilità della regolarizzazione e della “messa in sicurezza” delle super-discariche di Paenzano-1 e Paenzano-2, a Tufino, e di Balle-Pirucchi, a Palma Campania, impianti ricavati da cave dismesse e che sostanzialmente per decenni sono stati utilizzati senza nessuna tutela di legalità, ingurgitando milioni di tonnellate di rifiuti indifferenziati, contaminando le matrici ambientali sotto tutti i profili, con effetti a lunga durata. E il cambio di passo si cominciò a registrare con l’operatività del Cosmarina–3 e soprattutto con la civile, pacifica e composta mobilitazione dell’associazionismo ambientalista del quadrilatero Visciano–Casamarciano–Comiziano–Tufino e dell’asse Palma Campania– San Gennaro Vesuviano.
Per l’ufficialità del pensionamento, ad Antonio Montanaro amici e i tanti assistiti hanno riservato una bella festa nello studio-ambulatorio di via Malta, reclamandone ed ottenendola la presenza nel palazzo comunale. Un omaggio di popolarità. Meritato. Ma Antonio, pure in pensione, non se ne resterà con le mani in mano. E ce l’ha assicurato. Lo si troverà ogni giorno per consigli ed altro nello studio-ambulatorio, tranne il sabato, dedicato alla tradizionale cura del piccolo podere che coltiva a Visciano. Ovviamente, con le modalità- biologiche.
Nulla dies, sine linea, dicevano gli antichi saggi romani: nessun giorno, deve trascorrere senza vivere un impegno costruttivo e positivo, che dia senso al vivere. Una regola che Montanaro conosce più che bene.