A febbraio dello scorso anno ha raggiunto il traguardo della Laurea magistrale in Lettere classiche nel Dipartimento degli studi umanistici della “Federico II”, conseguita con il massimo dei voti e con i fregi di pieno merito “cum laude” per l’originalità degli argomenti sviluppati nella tesi discussa e incentrata su “Il mito di Orfeo tra passato e presente”, un caleidoscopio di sensazioni, emozioni e pensieri rivisitato attraverso le opere di Virgilio, Poliziano, Pavese, Calvino, Bufalino. E proprio di recente ha concluso l’altro percorso della personale formazione culturale, conseguendo con il massimo punteggio il Diploma in Bel Canto nella storica e prestigiosa istituzione di cultura musicale qual è il Conservatorio musicale di San Pietro a Majella.
Due percorsi, che Paola Bellofatto ha compiuto non solo con grande impegno e dedizione metodica agli autori e alle opere della Classicità, ma anche e soprattutto con somma passione riversata nella Lirica, per la quale è venuta già maturando importanti e qualificanti esperienze concertistiche, coltivando alla meglio l’innato talento del Bel canto. E l’omaggio alla conclusione dei rigorosi studi di Conservatorio, è stato reso dalla giovane artista con la partecipazione ai Concerti tenuti nella Sala Scarlatti del “San Pietro a Majella” e nel Salone delle Feste del Museo nazionale di Capodimonte.
Performances spettacolari e di alto livello, calibrate sull’esecuzione dello Stabat Mater nella composizione di Girolamo Abos, con la revisione del Maestro Roberto De Simone, e nella composizione di Giovan Battista Pergolesi, con la rivisitazione di Giovanni Paisiello. In scena, l’Orchestra del “San Pietro a Majella”, con interpreti e voci soliste Claudia Regina, Paola Bellofatto, Claudia Calabrese, Tonia Lucariello, Rossana Giardullo, Giovanni Costagliola, Carlo Feola e il coro delle Voci bianche “La Pietà dei turchini”, diretto da Emanuela Di Pietro. A dirigere le applaudite performances, il Maestro Gian Luigi Zampieri, ultimo allievo del grande Maestro Franco Ferrara.