BAIANO. PER LA COMUN MEMORIA DELLA SHOAH E DELLE FOIBE: LA RIVISITAZIONE PROMOSSA DAL PD.

BAIANO. PER LA COMUN MEMORIA DELLA SHOAH E DELLE FOIBE: LA RIVISITAZIONE PROMOSSA DAL PD.

Percorsi di riflessione e di analisi tracciati da padre Andrea Cardin, direttore della Biblioteca dell’Abbazia  di Montevergine,  Pantaleone Annunziata, sindaco di Poggiomarino, Pellegrino Sorice, coordinatore territoriale di Fratelli d’Italia. Intervento di Mario Avagliano per la presentazione “Di pura razza ariana”, il saggio storiografico, di cui è coautore con Marco Palmieri. Brani del saggio letti da Annarosa Estatico

BAIANO. PER LA COMUN MEMORIA DELLA SHOAH E DELLE FOIBE: LA RIVISITAZIONE PROMOSSA DAL PD. Un significativo approccio di forte profilo storico e  di spiccata etica civile, quello introdotto dal sindaco Enrico Montanaro e  proposto dal pubblico convegno, svoltosi nell’aula consiliare del palazzo comunale, a Baiano,  ed organizzato dal Circolo del Partito democratico locale, con la coordinazione della segretaria Sabatina D’Avanzo ; approccio di conoscenza e di approfondimento analitico sulle tragedie della Shoah storica e delle Foibe in terra d’Istria. Un’interessante rivisitazione delle cause e della genesi degli orrori e delle atrocità, che le hanno segnate, connotando con impronte di nefasta quanto indelebile e vasta  dimensione  la prima parte del Novecento, il Secolo breve, rapido nelle straordinarie trasformazioni tecnologiche e produttive per quanto gravido nella violenza dispiegata.

  Chiaro ed encomiabile, il senso ispiratore dell’iniziativa, mirata sulla ricerca di quei  valori della Memoria comune, che vanno riconosciuti ed affermati  rispetto ai drammi di morte e di distruzione, che si sono consumati nel tempo sugli scenari della storia. Una Memoria comune, depurata e affrancata da quelle visioni e faziosità ideologiche, la cui conservazione permette solo di  mantenere inalterati e solidi i  “Muri”  degli antagonismi tra Vincitori e Vinti;  antagonismi, che tornano utili e vantaggiosi per quanti li alimentano, ma che non albergano più nella coscienza degli uomini e soprattutto nei tempi che incalzano nell’inesauribile divenire della contemporaneità. Memoria comune, che non cambia e non modifica la dimensione dei ruoli e delle responsabilità dei carnefici, che imposero la loro volontà di sopraffazione  sulle vittime sacrificali della Shoah storica e delle Foibe, ma che serva a far da monito agli uomini di oggi, a realizzare i valori della pace e della giustizia.  Un punto di tema- questo- focalizzato dal dottor Pellegrino Sorice, il giovane rappresentante territoriale di Fratelli d’Italia.

   Testimonianza diretta del dramma delle Foibe– di cui il 10 febbraio ricorre il Giorno del ricordo nazionale- era il commosso e commovente racconto di padre Andrea Cardin,  direttore della Biblioteca dell’Abbazia di Montevergine. Una testimonianza, vista dal “Di dentro”   della tragedia, che ne investì la famiglia. Dettagliata e nitida la fotografia di quello che  accadde in terra d’Istria e in Dalmazia, tra il ’45 e il ’48. Uno scenario, calibrato sulla complessità delle relazioni tra le popolazioni locali, con le connesse conflittualità politiche, fino al predominio della Jugoslavia di Tito, con le persecuzioni anti-italiane e contro il clero cattolico e le chiese locali, con saccheggi, violenze di ogni genere, processi sommari e gli orrendi abissi delle Foibe.

  BAIANO. PER LA COMUN MEMORIA DELLA SHOAH E DELLE FOIBE: LA RIVISITAZIONE PROMOSSA DAL PD. E per padre Cardin  l’uomo del Terzo Millennio non può  soffermarsi in meditazione – per la compiutezza della Memoria comune–  solo sugli orrori della Shoah antiebraica e sulle Foibe. Sarebbe- ed è- un errore di prospettiva e di retrospettiva, che non rende giustizia alla ricerca del senso della storia. In realtà, dalla prima  guerra mondiale ad oggi , altre Shoah si sono consumate e si vengono attuando sotto le più disparate latitudini, ma la loro atroce  gravità  sembra essere subita per assuefazione. E la prima Shoah fu attuata nei confronti degli armeni – sottolineava- dai “Giovani turchi”, infiammati dal nazionalismo di matrice ottocentesca. Del  primo genocidio, condotto nell’età contemporanea, fu investito il pacifico  popolo dell’Armenia cristiana; e solo da qualche anno è stato rimosso dal tunnel dell’oblio. Un dato di ricordo, che il monaco benedettino rapportava al genocidio del popolo della Cambogia, posto in atto a metà anni ’70 dai kmer rossi di Pol Pot, con l’annientamento di oltre tre milioni di persone. Genocidio, anche questo, senza particolare e diffusa risonanza mediatica. Per non dire delle guerre di Corea e in Vietnam, tra gli anni ’50 e ’70, con gli interventi diretti  degli States, per non dire dei più recenti conflitti e genocidi tribali in Medio Oriente e in Africa…..

  BAIANO. PER LA COMUN MEMORIA DELLA SHOAH E DELLE FOIBE: LA RIVISITAZIONE PROMOSSA DAL PD.Sulle ragioni e sulle esigenze delle distinzioni nel fissare le responsabilità storiche sui drammi dell’ umanità, si soffermava, in particolare, il professore Pantaleone Annunziata, sindaco di Poggiomarino. Sono le ragioni, per le quali è giusto e doveroso dare atto di merito e riconoscimento a quanti- uomini e popoli- seppero opporsi alla barbarie della sopraffazione, per affermare i diritti della libertà. E su questo versante- aggiungeva Annunziata– è fuori di ogni dubbio che quella della Shoah è stata una “macchina scientifica” di morte, che la Germania nazista  concepì, studiò e attuò. Un dato che non può né deve essere rimosso dalla storia. Annunziata tracciava a grandi linee il ruolo che scrittori , filosofi, scienziati – tedeschi e di alto prestigio-  svolsero a sostegno dei progetti hitleriani. E un riferimento particolare prospettava sulle teorie di Martin Heidegger,  in chiave anti-ebraica.

  BAIANO. PER LA COMUN MEMORIA DELLA SHOAH E DELLE FOIBE: LA RIVISITAZIONE PROMOSSA DAL PD. L’articolazione degli interventi di Sorice, Cardin e Annunziata faceva da prologo alle riflessioni di Marco Avagliano, per la presentazione del saggio monografico, di cui è coautore con Marco Palmieri, ed intitolato “Di pura razza ariana”, edito da Baldini e Castoldi. Un saggio documentato, il cui filo conduttore è costituito dalla sostanziale adesione che il popolo italiano diede alla legislazione fascista anti-ebraica del 1938; legislazione, che costituisce uno dei tasselli, con cui l’Italia concorse  attivamente alla Shoah. Un’adesione per convinzione ideologica, nutrita dalla propaganda di regime, ma anche dettata da interessi economici più diffusi di quello che si può immaginare, dal conformismo piatto e da assuefazione a-critica. Un consenso largo, come in genere lo fu verso il regime mussoliniano nel suo complesso. Il saggio dà rilievo a intellettuali, docenti universitari, giornalisti di fama, che ebbero un ruolo attivo nell’alimentare il circuito di consenso al regime mussoliniano, salvo poi passare armi e bagagli, in gran parte,  sui versanti dei…nuovi detentori del potere  nell’Italia dello Stato che si apriva alla democrazia e alle istituzioni repubblicane, dopo il  ’45.

  Altri passaggi sono dedicati dal di AvaglianoPalmieri   alla condizione  del popolo italiano, che diventa razzista; dimensione, di cui la prima testimonianza si evidenzia nel “razzismo africano”, consBAIANO. PER LA COMUN MEMORIA DELLA SHOAH E DELLE FOIBE: LA RIVISITAZIONE PROMOSSA DAL PD.   eguente all’ invasione-“conquista” dell’Etiopia, con cui l’Italia assume il  retorico profilo dell’Impero; è il “razzismo africano”che si combina con l’ antisemitismo nel giro di tre anni, fino a culminare appunto nella legislazione anti-ebraica del 1938.

   Brani del saggio di AvaglianoPalmieri erano letti da Annarosa Estatico.