Intervento di Giovanni Spiniello, presidente della del comitato di Avellino, e l’adesione dei sindaci Domenico Biancardi e Enrico Montanaro, primi firmatari del programma umanitario che interpella cittadini e associazioni di volontariato. Eccezionale testimonial e straordinario canale di sensibilizzazione, la “Strabaiano”, inserita nell’hit parade del podismo interregionale, che oltre 700 atleti e atlete correranno il 15 novembre sul pianeggiante tracciato circolare della baiano-avella sulla distanza di dieci chilometri.
Due gli elementi di sintesi significativa della presentazione del progetto dell’ Associazione italiana donatori di organi, in sigla Aido, svoltasi nell’Aula consiliare del palazzo municipale, con la coordinazione del professore Domenico Iannicelli . Uno, è costituito dall’atto di adesione all’iniziativa dei sindaci Domenico Biancardi e Enrico Montanaro, con l’assunzione diretta dello status di donatori, sotto il profilo sia personale che istituzionale, l’altro è dato dal coinvolgimento dell’ Aido stessa nella sesta edizione della “Strabaiano”, il “Memorial” dedicato a Nico Guerriero, che si correrà domenica 15 novembre lungo il pianeggiante percorso circolare che si sviluppa sulla distanza di 10 km sull’asse di collegamento Baiano–Avella. E così gli oltre 700 partecipanti a quella ch’é diventata ormai una “classica” del Running interregionale per l’elevato tasso agonistico e l’eccellenza logistico-organizzativa indosseranno con la maglietta delle formazioni e gruppi sportivi di appartenenza, la bianca maglietta con scritta in rosso dell’ Aido. Una simbologia eloquente, per coniugare e affermare i valori della gratuità solidale ch’è apertura e sostegno verso il prossimo con i valori della cultura sportiva che nutre la socialità ed educa alla lealtà.
Un progetto, quello dell’Aido, che si connota- ed è la prima esperienza del genere a prendere forma e contenuto in Campania e nel Sud – con la diretta partecipazione delle istituzioni locali, grazie alla condivisione dei “primi cittadini” Biancardi e Montanaro, antesignani dell’iniziativa, in stretta sinergia con l’Asd Runners, presieduta da Fortunato Peluso. E nel giro delle prossime settimane le istanze dell’iniziativa umanitaria saranno sottoposte al vaglio dei civici consessi di Avella e Baiano per l’approvazione definitiva; istanze che saranno presentate al Consiglio generale dell’Unione intercomunale del Baianese e dell’ Alto Clanio, la cui prima convocazione è programmata tra la fine del mese in corso e la prima settimana di dicembre. Una proposta, di cui saranno interpreti Biancardi e Montanaro, rendendo il progetto-Aido espressione della coesione sociale delle comunità del territorio. Una prospettiva, che farà parte integrante del programma di attività d’informazione e di sensibilizzazione dell’Aido sulla cultura della donazione e dei trapianti di organi, tessuti e cellule, il cui avvio sarà dato dal convegno medico-scientifico previsto nei primi mesi del 2016. La location sarà la magnifica Sala convegni del restaurato Teatro Colosseo di via Marconi.
A tracciare le linee-guida del progetto-Aido, il presidente del Comitato provinciale dell’Associazione umanitaria di Avellino, Giovanni Spiniello; linee, che fanno leva sui principi della gratuità e dell’anonimato della donazione degli organi, dei tessuti e delle cellule per i trapianti, nel quadro di una legislazione articolata e rigorosa, che contempla criteri precisi e dettagliati, oltre che controlli stringenti di profilo istituzionale e pubblico; legislazione strutturata con efficacia e che ha in sé gli anti-corpi che impediscono ogni forma di bassa ed egoistica speculazione. Evidenziato- da Spiniello – il ruolo dell’Aido, fondata a Bergamo e ramificata sull’intero territorio nazionale, con circa due milioni di donatori iscritti, rispetto ai poco più di due milioni in totale di donatori che in Italia hanno già maturato e sottoscritto la specifica scelta altruistica, con preventiva e matura consapevolezza, formalizzando i relativi atti documentali. Il primato- secondo i dati statistici del 2014 spetta alle regioni del Nord, con la Lombardia in posizione-top, potendo contare su circa 400 mila donatori, sui gradini di coda della classifica le regioni del Sud; e la Campania si “segnala” per 20 mila donatori. Un dato, che rapportato alla popolazione di oltre cinque milioni di abitanti, la colloca sul gradino più basso della graduatoria.
Spiniello focalizzava, in particolare, i limiti e le assenze di carattere programmatico ed organizzativo delle strutture territoriali del Sistema sanitario nazionale; limiti ed assenze che non promuovono né favoriscono la cultura della donazione, il cui carico d’impegno solidaristico e di sensibilizzazione é affidato al volontariato civico, di cui una fattiva testimonianza é costituita dall’esperienza che viene sviluppando da anni l’Aido. Altri elementi di analisi sottolineati dal presidente Spiniello, la necessità di colmare quanto prima il vuoto attualmente esistente nella legislazione regionale della Campania nella regolamentazione della donazione, dando, altresì, impulso non solo all’attivazione di appositi sportelli informativi nelle sedi delle Aziende sanitarie locali e in quelle delle loro articolazioni territoriali, a cui vanno rapportati gli Uffici dell’anagrafe dei Comuni. Un raggio d’azione – quello dell’intervento del legislatore regionale- per il quale Biancardi e Montanaro assumevano l’impegno di farsi interpreti in ambito istituzionale, coinvolgendo con la dovuta sollecitudine sia il Consiglio regionale che la competente Commissione-sanità, rendendo più agevole la diffusione della cultura della donazione, facendo uscire la Campania dal rango di retroguardia, in cui versa.
A far da corollario della presentazione del progetto-Aido, il toccante racconto di Mimmo Iannicelli e Felice Peluso che devono la vita a delicate e complesse operazioni di trapianto di organi; esperienze sofferte, che permettono loro di svolgere una normale attività lavorativa e la piena dedizione alla famiglia. E la loro presenza nelle attività dell’Aido – hanno affermato- è il …minimo tributo di riconoscenza che devono alla solidarietà. Il dolore che sensibilizza e…fortifica l’animo, non si conosce, se non si prova. Ed é il dolore patito a dare la dimensione dell’effimero esistenziale e della reale fragilità umana.