Siamo ormai entrati a pieno titolo nelle festività natalizie e tutti ci apprestiamo a fare la spesa per la consueta “abbuffata” a tavola con tutta la famiglia. Quest’anno, in tutto questo parlare di salute ed ambiente, di discariche abusive, di rifiuti tossici e falde acquifere inquinate, quasi viene da pensare se le famose ’nzalate di rinforzo, pizz’ e scarol’, e quant’altro, sia il caso o meno di metterle a tavola! Ma perché questi dubbi? Per caso qualcuno ha notato se sull’ortofrutta vengono poste le etichette che rendono noto al consumatore la provenienza e i vari dati riguardanti ogni tipo di frutta e di ortaggio presenti nei mercati ma anche nei punti vendita? Ho chiesto un po’ in giro e la maggior parte delle persone interpellate mi ha detto di non averne viste. Ma da qualche parte di certo ci saranno! Bene, si prenda esempio! La legge prevede che i prodotti che si acquistano siano forniti di dette etichette; ora, tenendo conto dei territori a rischio, dovrebbe essere dovere delle Istituzioni , a garanzia della salute dei cittadini, accertarsi che chi di competenza, operi i dovuti controlli sulla presenza e la correttezza della etichettatura sui prodotti. Se questo non avviene, è interesse dei cittadini indignarsi e chiedere che venga rispettato il loro sacrosanto diritto di consumare cibi che non li avvelenino subdolamente.
Quale consigliere comunale mi sono attivata presso il Comune di Baiano esponendo la situazione da me riscontrata e chiedendo che venissero presi dei provvedimenti affinchè si procedesse ai controlli da parte di chi di competenza. Nel frattempo, ognuno si attivi per proprio conto ad una verifica e si indigni qualora non trovasse le etichette sulla frutta e verdura, perché la salute è un bene troppo prezioso e fragile per subire anche la nostra negligenza. Purtroppo il triangolo della morte non è il frutto di una macabra fantasia! In un paese normale, certe cose non bisognerebbe nemmeno segnalarle, soprattutto se sono già previste per legge e tanto più dopo i molteplici convegni e dibattiti in loco sulla salute, sull’ambiente, sui pericoli del territorio in cui viviamo! Ebbene, dopo le analisi e le considerazioni, chi opera e soprattutto chi ha l’onere e l’onore di controllare? L’Europa, l’Italia e la Regione Campania si stanno ponendo il problema della garanzia dei prodotti alimentari, soprattutto per non mortificare e penalizzare l’originalità e la qualità della produzione campana. Ma solo la certificazione e i controlli sui prodotti, possono salvaguardare i consumi, il lavoro onesto e la tutela della salute delle persone. Le comunità presenti sui territori cosiddetti a rischio, devono essere le prime a praticare una politica in tal senso; questo è anche l’augurio che voglio fare a tutta la comunità del baianese …… e a tutti buona “ ‘nzalata e rinforzo” ! >>
GINA CONTE