Tre serate con gran successo di pubblico, al Colosseo per i Sognattori \
In scena, Se ci sei batti un colpo, in libero adattamento di Vado per vedove, brillante commedia di Giuseppe Marotta e Belisario Randone \ Interpretato dal versatile Felice D’ Anna, protagonista del racconto l’ ingegnoso Eduardo Palumbo, che, pur facendo sfoggio di spigliata verve, per gli eccessi di sicumera e compiacenza di sé finisce per restare irretito nelle sue trame di cacciatore di lasciti ereditari dalla consistenza più immaginaria che reale, riservati alle sue “conquiste”
di Gianni Amodeo
Fotoservizio di Francesco Barlotti
Ritorno in scena, per i Sognattori, dopo il biennio di sospensione per l’emergenza da coronavirus. Ed è un bel trittico vincente di serate segnate dall’ en– plein di pubblico al Colosseo, che già s’era registrato con largo anticipo per le prenotazioni-info e la pre-vendita dei biglietti d’ingresso, con tante altre richieste restate disattese. In realtà, per i Sognattori si è trattato del ritorno ai prestigiosi livelli delle tante eccellenti esibizioni, sciorinate nella fase pre- pandemica in una decina d’anni su vari palchi del territorio e regionali.
Un bilancio di prima uscita, quello dei Sognattori, decisamente lusinghiero, del tutto analogo e simile a quello che nello stesso spazio ha connotato le recenti rappresentazioni fornite da L’ Aquilone– altra associazione amatoriale, costituitasi qualche anno fa, dedita all’arte scenica, come i Sognattori– e della cooperativa ProTeatro, strutturata con variegate attività formative e che, per di più, annovera attrici e attori per scelta di lavoro culturale e vita professionistica, con un impegno di servizio ben presente nelle realtà locali da oltre venti anni. Ed è il bilancio, che fotografa la tara di dieci spettacolari performance allestite e proposte nella struttura di via Marconi, riaperta appena pochi mesi fa, dopo gli interventi di ripristino funzionale, protrattisi per oltre venti anni.
Il dato, tuttavia, non va considerato in sé e per sé, merita di essere rapportato e integrato con quello, pure affine, che propone il Teatro comunale Biancardi, nell’accogliente e sobria piazza Convento , ad un tiro di schioppo, ad Avella, facendo risaltare per il territorio e le sue comunità una condizione non circoscritta ai semplici segnali della comune ripresa della socialità che pure si viene ritrovando sempre più, dopo essere stata compressa proprio dalle criticità pandemiche. E’, invece, il dato, a cui corrisponde un quid, ancora di più avvertito e profondo che, in senso lato, promuove cultura e conoscenza, veicolando l’essenza del Teatro– la mirabile e straordinaria invenzione degli antichi greci, come la Filosofia e l’ Arte– nella varietà dei suoi generi, specchio riflettente e ammaliante caleidoscopio del sentire, pensare e agire umano. E giova ricordare che il Biancardi,- impreziosito in elegante e ariosa combinazione architettonica dalla Sala– convegni intitolata alla memoria di Alessandro Siani,- è in piena attività, da oltre dieci anni, ospitando compagnie del territorio e regionali della Campania.
Ed ora occhio al ritorno dei Sognattori sul palco, con sprazzi d’attenzione per la messa in scena di Se ci sei batti un colpo, per la regia di Franco Pinelli, in libero adattamento- per due atti- di Vado per vedove, la divertente commedia di Giuseppe Marotta, la fine penna narrante de Gli alunni del sole, Nulla di serio, Il teatro del Pallonetto, Gli alunni del tempo, A Milano non fa freddo, oltre che autore teatrale che cesella sentimenti e umori con sorridente schiettezza napoletana, e Belisario Randone. Una trama che si svolge in un’ ambientazione a double face, risultando, per un verso, un ufficio di rappresentanza oltremodo generico e informale, e, per l’altro verso, negozio con pareti scorrevoli e armadi, per il noleggio di abiti di buona fattura ed elegante stile da indossare per figurare al meglio in riunioni salottiere e incontri conviviali.
Titolare dell’ingegnosa location dell’ arte di arrangiarsi, è Eduardo Palumbo, che si vale dell’intelligente aiuto di Gennaro, ben più di un fidato collaboratore, con spiccato senso della saggia amicizia. Eduardo interpretato, in tutte le sue sfumature e ingegnosi vezzi di sottile ragionatore, da un eclettico e perspicace Felice D’ Anna, non si limita alla semplice routine di negoziante, riuscendo ancora ad esercitare il proprio fascino, a cui non sono per nulla insensibili le donne, che anzi lo corteggiano, ciascuna a modo proprio.
Eduardo cerca di trarre il vantaggio maggiore possibile dalla situazione, in cui viene a trovarsi, selezionando, per dir così, tra donne che potrebbero rimanere vedove per il precario stato di salute dei mariti o già restate vedove, che siano destinatarie di importanti lasciti ereditari, da non condividere con parenti e affini. Una selezione, per la quale si affida con garbo e discrezione alla raccolta di informazioni dettagliate, e il fedele Gennaro, a cui dà voce e figura un compassato Antonio Melissa, lo asseconda alla bisogna.
Facile immaginare la girandola delle vicende, in cui Eduardo viene a trovarsi, tra relazioni che vive e deve debitamente mascherare per evitare gelosie e scontri di gelosie tra le donne che ha … conquistato. Un ginepraio, che di botto non è in grado di controllare e che gli sfugge di … mano irrimediabilmente. Il tutto si dipana tra equivoci ed improvvisazioni per circa due ore di gradevole e divertente intrattenimento, con un cast in smagliante verve per prontezza di battute e movimenti.
Eccolo, oltre i citati Eduardo Palumbo e Gennaro, interpretati da Felice D’ Anna e Antonio Melissa:
Concetta Bottone– Giovanna Adriano; Agostino Auriemma– Antonio Colucci; Graziella– Mariella Del Basso; Pasquale Ascione, marito di Graziella– Nunzio Domizio; vedova Adele Sorrentino–Lisa Miele; Ernesto – Giuseppe Monteforte; vedova Carla Pagliarulo – Maria Grazia Napolitano; facchino– Emanuele Candela; Giancarlo Cozzolino–Carmine Lippiello; prima moglie di Giancarlo Cozzolino–Luisa Vacchiano; seconda moglie di Giancarlo Cozzolino, Nunziatina – Milena Cantalupo.
Luci e audio, Graziato service. Riprese video, ProTeatro