di Carmine Montella
Prima uscita ufficiale delle tre liste. Registro con mio sommo piacere la PRESENZA DI GIOVANI E DI VOLTI NUOVI, ai quali mi rivolto per dare un mi contributo di riflessione, al di fuori dei giochi di parte!
Nel 1975 sono stato uno dei due candidati più giovani fino ad allora nella storia delle elezioni amministrative di Baiano. Avevo poco meno di 25 anni. Fui il primo degli eletti nella lista della Democrazia Cristiana, purtroppo risultata terza delle tre liste in competizione e quindi, col sistema maggioritario, senza rappresentanza nel consiglio comunale.
Il 29 febbraio del 2008 su un giornale locale pubblicai, con relativa mia vignetta della rubrica “Il Roditore”, un articolo nel quale “incollai” un mio intervento fatto nel 1978 dai palchi dell’allora D.C. per INVITARE I GIOVANI A FARE POLITICA.
Vi invito a leggerlo (anche se è lungo) e a farne buon sangue!
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Molti uomini di cultura hanno scritto che le colpe dei padri non devono ricadere sui figli. Pur tuttavia questo concetto così semplice ed elementare è stato tante volte calpestato nella storia dell’uomo ed i figli hanno sempre pagato per gli errori e le colpe dei padri.
Però le vicende umane ci insegnano che tante altre volte i giovani hanno preferito comodamente sottrarsi alle proprie responsabilità, delegando gli adulti a gestire la cosa pubblica. Non hanno, così, collaborato alla costruzione del loro futuro! Hanno messo nelle mani degli altri le sorti della società, abbandonando ogni velleità e opportunità di partecipazione. E gli adulti certamente non hanno respinto questo regalo, non hanno rifiutato questa prodiga concessione ed hanno fatto del destino di tutti quello che la loro cultura dettava, senza tener conto dei bisogni dei giovani e senza mai programmare con lungimiranza, senza mai guardare oltre l’orizzonte, senza mai sporgersi oltre la siepe del proprio giardino!!!
Quando si resta distrattamente alla finestra, non si ha poi il diritto di recriminare! Quando non si dà il contributo della propria intelligenza, della propria cultura, delle proprie idee, a cosa serve poi lamentarsi? Si possono solo leccare le ferite e basta!
“La libertà non è star sopra gli alberi!” cantava Giorgio Gaber. in una sua famosissima canzone del 1972. “Libertà è partecipazione!” Purtroppo, però, l’uomo “passa la sua vita a delegare e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà!”
Questo lo ribadisco oggi, ma l’ho detto e ripetuto numerose volte nella mia storia di uomo pubblico e lo affermavo con forza quando, giovanissimo, mi fu affidata la segreteria dell’allora Democrazia Cristiana di Baiano. Ho sempre invitato i giovani a far politica per contribuire alla soluzione dei problemi della società e per costruirsi il futuro secondo le proprie aspettative!
Mi piace, per questo, farvi conoscere un documento che lessi da una tribuna elettorale durante la campagna politica del 1978 e che poi ho pubblicato varie volte sui giornali della Bassa Irpinia e sul mio sito web http://www.montellacarmine.com/index.php?option=com_content&view=article&id=441:liberta-e-partecipazione&catid=57:giornalismo&Itemid=73
<<La storia politica di Baiano e di tanti paesi, se non proprio dell’intera nazione, dimostra che gli amministratori non sempre sono coerenti con le loro idee ed i programmi esposti con tanti paroloni quasi mai vengono realizzati.
Durante le campagne elettorali i candidati promettono impegno, giustizia, trasparenza amministrativa. Stranamente poi, una volta eletti, dimenticano le loro promesse; diventano padroni del potere; amministrano spesso solo gli interessi di parte, senza interpellare i cittadini sulle scelte fondamentali di interesse generale, convinti che le loro idee siano la verità assoluta di quel momento.
La demagogia in atto durante le campagne elettorali deve cedere il posto alla convinzione che si deve amministrare con sacrificio, per servire il popolo, del quale si è solo rappresentanti. Quando si trovano soluzioni ai problemi valide per tutti, il benessere è generale; quando, invece, si risolvono i problemi di una parte soltanto della cittadinanza, la società non sarà mai giusta, non ci sarà mai un equilibrio stabile tra le varie componenti politiche, sociali, culturali e religiose; ci sarà solo la corsa al potere per bilanciare la mancanza di potere di quando si è stati all’opposizione.
La democrazia si realizza quando il popolo dà il suo contributo di idee e di esperienza e controlla con la sua presenza l’operato degli amministratori. Solo così questi amministreranno con trasparenza e giustizia, con diligenza e oculatezza. Gli amministratori abbandonati alle loro ambizioni, alle loro idee, alla loro ambiguità, sono stati sempre prepotenti, presso qualsiasi civiltà moderna e antica; non hanno mai lavorato per la collettività, costringendo il cittadino di parte avversa ad elemosinare la soluzione di un proprio problema.
SE QUESTO È VERO, RIVOLGO UN INVITO AI GIOVANI. Non vi allontanate dalla politica. Quanto più starete lontano, tanto più conterete poco nella società, perché saranno gli altri e non voi ad organizzare la società e a prendere decisioni che anche voi dovrete poi rispettare. Voi avrete in eredità una società costruita con le idee degli altri. Non giustificate la vostra assenza dalla politica con la troppo monotona diceria che la politica è sporca. Sarà pure vero, ma è altrettanto vero che essa è sporca perché spesso sono proprio i capaci a farsi in disparte, lasciando lo spazio ed il potere agli incapaci e ai furbi. È con la vostra presenza che si fa la pulizia nei partiti e nella società.
SCEGLIETEVI UNA BANDIERA, quella del partito che più risponde alle vostre attese. Se non la trovate, cucitene una nuova e lottate per essa con fede per creare spazi alla vostra idealità e alla vostra identità. UN GIORNO VI RESTERÀ SOLO QUELLO CHE OGGI SARETE CAPACI DI COSTRUIRE con la vostra forza messa a confronto con la realtà esistente. Le società progrediscono solo quando c’è confronto tra le generazioni, quando c’è mediazione continua tra il passato, il presente ed il futuro. Quando questo confronto e questa mediazione non sono continui, si creano vuoti paurosi, crollano i valori e con essi la società, perché ci sarà solo diffidenza generazionale.
Le idee stagnanti sono come sabbie mobili, nelle quali lentamente sprofonda la società! Tocca a voi rinfrescarle con il contributo e la forza della vostra cultura giovane e nuova.
Quando ci sono cambiamenti nella società, si offre l’occasione per nuovi inserimenti. Baiano cambia pagina, non restiamo alla finestra a guardare!>>