di Sabato De Santis
Si ringrazia l’amico Chrystian Calvelli per l’enorme sforzo mediatico per la fornitura di quante più nozioni possibile e di foto inedite affinché una storia gloriosa, come quella granata, sia stata ripercorsa nei minimi dettagli. A lui e all’A.C. Baiano va il mio più sentito ringraziamento per averci donato quanto di più prezioso esiste tra noi corrispondenti: l’amore per il calcio.
Auguri A.C. Baiano.
Baiano è stata da sempre innamorata del calcio basta pensare che è stato il primo paese della provincia di Avellino ad avere una squadra, è stato per anni il centro del calcio del mandamento baianesse tanto che anche dai paesi vicini ci si incamminava per assistere alle gesta della squadra granata. Lo stadio Francesco Bellofatto nasce alla periferia del paese precisamente al confine tra Baiano e Sperone. Negli anni ha subito varie modifiche ma il loco è stato sempre lo stesso. Notizie più dettagliate,aneddoti sulla nascita della struttura saranno descritti da Don Silvino foglia nelle righe che seguono.
“…con il tacito assenso del podestà avv. Giuseppe Lippiello nel 1932 un gruppo di sportivi dell’epoca,insieme a dei giovani lavoratori i mannesi (indispensabili per il taglio degli alberi) iniziarono all’alba di un mattino primaverile con un rapido e deciso colpo di mano l’apertura del campo sportivo. Il terreno era un lascito devoluto alla curia vescovile di Nola, un fondo enfiteutico tenuto da un contadino locale. I promotori del calcio a baiano, coloro che esercitarono una notevole pressione presso l’autorità comunale per dare il via all’ operazione campo furono i fratelli Luigi e Saverio Lippiello, Raffaele Litto, Masi Stefano, Acierno Agostino, i fratelli Ugo e Angelo Scafuri, Acierno Vittorio,Tulino Carmine, Cantelmo Donato, Napolitano Andrea, Napolitano Luigi e numerosi altri giovani. Il comune fece spianare il terreno, forni dal bosco di arciano il legname per la recinzione del campo di gioco, la staccionata, la segheria di Gennarino Napolitano, operanta allora nelle vicinanze del campo sportivo forni i pali delle porte, le traverse e le aste verticali, spogliatoi in vani privati fuori dal campo, prima da Andrea Napolitano, poi presso Aquilina Napolitano Picciocchi. Il comune inizio la recinzione in muratura della strada, su un solo asse longitudinale e laterale, lavoro, purtroppo fermatosi per mancanza di fondi alla cassa comunale con la costruzione di un muretto alto appena un 1,20 m. La visuale era alla portata dei passanti che sostavano ben volentieri in strada assistendo alle partite allora amichevoli. Nell’anno 1945/46 quando le truppe alleate dislocate nel tenimento di Avella e Baiano lasciarono gli accampamenti da loro costruiti, le pareti in muratura, gli sportivi baianesi: ragazzi, giovani, adulti, anziani, sotto la direzione di Antonio Picciocchi O’ Munacone con carri, carrette e carriole, smantellando quelle opere murarie, portarono nel campo una quantità enorme di pietre di tufo. Per la messa in opera sul muretto preesistente il comune rispose picche, non c’erano fondi disponibili. Un appassionato sportivo napoletano, ma baianese d’adozione, Sasso Michele, funzionario alla centrale del Banco di Napoli, anticipò con signorilità il denaro e così la cinta muraria venne innalzata fino alla misura attuale, solo, però sull’asse longitudinale e quello laterale come indicato già sopra. In quella circostanza venne costruito lo spogliatoio suddiviso in tre vani: locali, arbitro e ospiti nello spazzio centrale del campo (Dove sono gli attuali spalti).”
Riportiamo di seguito un intervento di un giornalista napoletano inviato in quel di Baiano nel lontano 1945/1946: “Baiano, estremo lembo della verde Irpinia che lambisce la pianura vesuviana, vanta il più bel campo della provincia. A pochi metri dalle abitazioni e sulla Via Appia, il campo si trova ai piedi delle verdeggianti colline irpine. Le dimensioni sono quelle richieste per ospitare partite di livello nazionale ed internazionale. Ha un fondo di gioco che è senza dubbio migliore di quello stesso stadio vomerese di Napoli (Stadio Collana). E’ circondato intorno da campi di noci, che danno al campo un aspetto riposante e fresco.”
Il calcio a baiano fa il suo esordio nei primi del 900 allorquando alcuni ragazzi formarono nell’attuale piazza mercato un campo da gioco. Lo spiazzale dalle forme quasi triangolari ospitava la gioventù baianese che si cimentava a dare i primi calci al pallone. Nel 1928 si costitui l’associazione calcistica baiano, fu allora che vennero organizzate le prime amichevoli con paesi vicini, l’amore per il gioco del calcio si faceva sempre piu forte e la popolazione sentiva il bisogno di avere un vero e proprio campo sportivo. Fu nel 1932 dopo una contrastata vertenza tra il comune e la curia vescovile di nola che la baiano sportiva ebbe il suo campo da gioco. All’epoca i campi sportivi oltre al nostro erano quelli dell’avellino,quello di pomigliano e quello di nola. Nella stagione calcistica 1932/33 l’A.C. Baiano partecipa al campionato di Prima Categoria ULIC (unione liberi italiani calciatori) Sezione di Nola,una sorte di comitato calcistico dilettantistico dell’epoca. La compagine granata si comportò tutto sommato bene affrontando squadre come il Pomigliano, la Mariglianese, la Vigor San Paolo Belsito e la Viscianese.(foto del primo undici del baiano da inserire)
Nonostante i colori sociali bianco granata la prima divisa del baiano era costituita da magliette di colore azzurro, pantaloncini e calzettoni neri. Le attività sportive proseguono durante tutto il periodo fascista. Il campionato di appartenenza resterà quello ULICIANO della sezione di Nola di 1° Categoria fino al 1935, anno in cui cambierà nome in PROPAGANDA. La squadra viene iscritta nel 1944 al Torneo della Liberazione nel girone B con juve alfa pomigliano, INTERNAPLES e NAPOLI. Nell’immediato dopoguerra si costituirono società,tecnici e squadre. Si reperirono i campi da gioco e si organizzarono i primi campionati minorili sotto l’egida dell’attuale FIGC. L’AC Baiano,forte della presenza di svariati atleti locali, affrontò con alterne fortune tutte le competizioni a cui partecipò, suscitando entusiasmo nella popolazione locale e conquistandosi il rispetto delle compagini che affrontava sul tutto il territorio campano, quali: Nola ,Nocerina ,Scafatese ,Cavese ,Battipagliese ,Palmese, ,Savoia,Bagnolese, Gladiator ,Internapolis pomigliano d arco turris juve stabia e tante altre formazioni del napoletano. I campionati di allora erano suddivisi in serie A e B,poi c’erano i campionati minori regionali.
Oggi i granata sono iscritti al campionato di Promozione dopo il ruolo di protagonisti indiscussi avuti lo scorso anno in Prima Categoria.
Chiudiamo al meglio con una dichiarazione di un gruppo dei calciatori del Baiano che hanno fatto la storia dei granata: “Quando si scendeva in campo era subito battaglia,un vero sacro fuoco riscaldava i nostri muscoli. La foga, l’entusiasmo e il piacere di giocare. L’amore della vittoria era il nostro massimo scopo,in noi tutti c’era lo spirito di bandiera,una casacca da onorare e difendere su tutti i campi dei nostri avversari,che per mole,possibilità economiche,popolazione e passato calcistico ci sovrastavano di gran lunga.Noi però niente affatto intimoriti da tanta noblesse e forti della nostra verve avevamo sempre nella nostra mente,sulle nostre labbra un solo nome: Baiano, sempre Baiano, avanti Baiano. Senza nulla chiedere e nulla pretendere.”
In questa foto storica in piedi da sinistra: U. Scafuri, Scotti, Colucci, Dattilo (Dirigente Accompagnatore), A. Scafuri, Avella (Allenatore), S. Scafuri, Bellofatto.
In ginocchio da sinistra: Tulino, Napolitano, Romeo, Masi, Lippiello, Vecchione (Medico Sociale).
In quest’altra foto storica il Baiano considerato da tutti il più forte di sempre. In piedi da sinistra Glovi, (Allenatore Calciatore), Meo, Magnotti (Presidente), Picciocchi, Sgambati, Ciolfi, Matarazzo, Foglia, Riccio. Picciocchi, Lucianelli, Napolitano.