I colori e i simboli dell’Altare della Reposizione nella Chiesa di Santo Stefano: un balsamo per i devoti di Baiano.

I colori e i simboli dell’Altare della Reposizione nella Chiesa di Santo Stefano: un balsamo per i devoti di Baiano.

di Antonio Vecchione

 Ieri sera, nel rispetto della storica tradizione del Giovedì Santo, nella Chiesa di S. Stefano i fedeli di Baiano hanno potuto testimoniare la loro Fede in Cristo inginocchiandosi all’Altare della Reposizione. Una tradizione che riporta la mia generazione alle cerimonie religiose che caratterizzavano la Pasqua fino a una sessantina di anni fa. Il giovedì santo, nella Chiesa dei  SS. Apostoli, si teneva la funzione dei “Sepolcri”.  Il paese intero si sentiva in obbligo di andare in Chiesa, dove era esposto il Corpo di Cristo, davanti al quale si tratteneva in religioso silenzio e adorazione.  La Chiesa cambiava volto: un centinaio di piantine di grano giallo dorato, simbolo del prodigio annuale del risveglio della Primavera, adornavano il sepolcro di Cristo, quasi a simboleggiare il mistero della Morte di Cristo e della Sua Risurrezione.

I vasi erano preparati e decorati dalle donne più attive e sensibili. Cominciavano a prepararle quaranta giorni prima, piantando i semi di grano nei vasi riempiti di segatura, per continuare col lavoro tutti i giorni, innaffiandoli e tenendoli rigorosamente al buio.

Il venerdì Santo le funzioni diventavano commoventi.

Nella Chiesa di S. Croce, di primo pomeriggio, le tre ore di agonia, con meditazione, preghiere e canti. Si intonava il canto dell’Ave Maria Dolente  (madre maria ro giovedì santo), una melodia struggente.  

Poi, nel tardo pomeriggio, usciva la suggestiva Processione di Cristo Morto, la cui tradizione si è persa negli anni ’60. Indossati i costumi d’epoca, un gran numero di fedeli rendevano spettacolare la funzione, impersonando la Madre di Cristo, Maria Maddalena, gli angeli, e gli arcangeli, soldati romani ed anche quelli che la Chiesa ha sempre considerato i cattivi: i giudei (‘e giurei).

Non mancava l’accompagnamento dei preti di Baiano, sempre numerosi, e, dietro il Corpo di Cristo, seguivano le scapillate,  sei giovani donne che si caratterizzavano  per l’atteggiamento e l’abbigliamento funerei, il pianto sconsolato e per i lunghi capelli sparsi sulle spalle, arruffati non per scompiglio accidentale dell’acconciatura ma volutamente per divenire immagine plastica del dolore dell’umanità per la morte di Cristo.

Il Sabato Santo, a mezzogiorno, si scioglievano le Campane, che suonavano a Gloria per la Risurrezione di Cristo e subito dopo si celebrava la S. Messa.

Dopo la Domenica di Pasqua, la festa continuava con le scampagnate del martedì, alla collina di Gesù e Maria, e del mercoledì, a Fontana Vecchia.

   Quest’anno i fedeli, nell’osservare la tradizionale visita del Giovedì Santo,  sono rimasti affascinati dal meraviglioso scenario dell’altare preparato per il rito dal comitato Parrocchiale. Il valore aggiunto è stata la “Bellezza”, che è sempre  un Dono di nostro Signore, una prova tangibile  del suo Amore per noi.  La scena è stata costruita per esaltare il valore dell’Ostia, simbolo cristiano che rappresenta il corpo di Gesù Cristo e la scritta JHS che è un’abbreviazione latina del nome greco di Gesù. A centro della scena campeggia un’installazione rappresentativa di questo simbolo: un letto di fiorellini di colore bianco (simbolo di purezza e di pace), le Nebbioline, su uno strato di piantine di grano e arricchito da petali di rose che risaltano con il loro colore rosso intenso, simbolo del sacrificio di sangue di Gesù. Il contorno di piantine di grano dall’intenso colore giallo conferisce valore alla rappresentazione dell’Ostia e  crea un estasiante effetto di colore che ci ha incantati. La fiamma di ceri accesi inseriti lungo il perimetro aumenta l’effetto scenico. Larghi drappi di colore bianchi e gialli ai lati e al fondo della scena conferiscono  solennità all’altare. Otto bouquet di fiori sempre bianchi e gialli (Calle, o donne in camicia e rose gialle) adornano l’altare mentre la fila di piantine di  grano perimetra l’intera scena.

Un grazie di cuore al comitato Parrocchiale che ha immaginato e realizzato quest’opera, un contributo di passione e di qualità che ha valorizzato le nostre tradizioni. Scusandomi per eventuali mancate citazioni, non posso non ricordare Carmela Gaglione, impegnata  per più di un mese a coltivare le piantine di grano, Assunta Colucci, Carmine Corrado, Mariella Del Basso, infaticabili animatori e creatori di questa apprezzata rappresentazione che ha inorgoglito il popolo dei fedeli baianesi.   La soddisfazione di un don Fiorelmo particolarmente sorridente ne costituisce prova concreta.

(video – Casa di Carmelina Gaglione, la preparazione delle piantine di grano)

I colori e i simboli dell’Altare della Reposizione nella Chiesa di Santo Stefano: un balsamo per i devoti di Baiano. I colori e i simboli dell’Altare della Reposizione nella Chiesa di Santo Stefano: un balsamo per i devoti di Baiano. I colori e i simboli dell’Altare della Reposizione nella Chiesa di Santo Stefano: un balsamo per i devoti di Baiano. I colori e i simboli dell’Altare della Reposizione nella Chiesa di Santo Stefano: un balsamo per i devoti di Baiano.