Questa mattina, presso la palestra delle scuole elementari di Sperone, si è tenuto un incontro dal titolo “Il rosa che fa rumore. Insieme per una scuola senza pregiudizi”, promosso dall’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Baiano-Sperone in collaborazione con il Comune di Sperone.
Il tema centrale dell’evento è stata la storia del giovanissimo Andrea Spezzacatena, vittima di bullismo, il cui dramma è diventato simbolo di una battaglia per sensibilizzare e combattere questa piaga sociale. La madre di Andrea, Teresa Manes, autrice del libro “Andrea. Oltre il pantalone rosa” (Graus Edizioni), è intervenuta per raccontare la dolorosa vicenda del figlio, che a soli 15 anni si è tolto la vita a causa delle vessazioni subite.
Teresa Manes ha scelto di trasformare il proprio dolore in una missione, portando la sua testimonianza nelle scuole per sensibilizzare i giovani e ribadire che il bullismo è una responsabilità collettiva. Durante l’incontro, ha sottolineato il valore educativo del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, diretto da Margherita Ferri, ispirato alla storia di Andrea, e capace di scuotere le coscienze e aprire un dialogo costruttivo tra gli studenti.
Andrea, definito dai coetanei con scherno “il ragazzo dai pantaloni rosa”, aveva da poco cambiato scuola e frequentava il Liceo Cavour di Roma. Non aveva mai confidato ai genitori le prese in giro subite, convinto di poterle affrontare da solo. Solo dopo la sua tragica morte, i genitori hanno scoperto l’esistenza di una pagina Facebook in cui il ragazzo veniva deriso.
L’evento voluto fortemente dall’assessore Pasquale Longobardi, oggi assente per altri impegni istituzionali, ha visto la partecipazione di figure di spicco del territorio, tra cui il sindaco di Sperone, Adolfo Alaia, il dirigente scolastico Pasquale Napolitano, e la psicologa del Piano di Zona Ambito A6, Miriam Barbati. Presenti anche una rappresentanza di studenti di Mugnano e Avella, accompagnati dai loro dirigenti scolastici.
L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto, sottolineando che per contrastare il bullismo è necessaria una rete educativa e sociale coesa, in cui scuola, famiglia e istituzioni collaborino per promuovere una cultura del rispetto.
“La storia di Andrea ci ricorda che il bullismo è una ferita che riguarda tutti noi – ha dichiarato Teresa Manes –. Solo unendo le forze possiamo costruire una scuola e una società davvero libere dai pregiudizi”.
L’evento si inserisce in un percorso educativo più ampio, volto a sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza dell’empatia, dell’inclusione e del coraggio di chiedere aiuto.