Nutella a rischio: potrebbero non esserci nocciole a sufficienza per produrla

Nutella a rischio: potrebbero non esserci nocciole a sufficienza per produrla

di Pasquale Ercolino

Il 12 Luglio avremo l’ufficialità del dato del raccolto Turco che oramai è stato già dato per acquisito dal mercato; in realtà si sa che dovrebbe oscillare tra le 450 e le 500 mila tonnellate. Alla luce del numero appena riportato, vi sveliamo l’incredibile autogol commesso dalle aziende riunitesi a San Diego (Ferrero compresa) nei primi giorni di giugno.

In quell’incontro, organizzato con l’intento di dare informazioni distorte su previsioni di raccolto e riporto dell’annata in corso, era stato dichiarato che il valore di produzione 2016 (riporto 2015 più annata 2016), da loro valutato in un milione e 64 mila tonnellate, avrebbe determinato 129 mila tonnellate di prodotto in eccedenza non assorbito dal mercato.

In altri termini, avevano stimato che la domanda mondiale 2016/2017 di nocciole sarà pari a 1064-129 = 935 mila tonnellate.

A questo punto proviamo a ricomporre la mappa mondiale delle previsioni per capire se il raccolto 2016 sarà sufficiente per coprire queste 935 mila tonnellate.

Tabella1 (dati espressi in migliaia di tonnellate)

Nutella a rischio: potrebbero non esserci nocciole a sufficienza per produrla

 

 

Come si può vedere in tabella 1, la produzione mondiale 2016 (compreso il riporto 2015) non coprirà, per 63 mila tonnellate, la domanda mondiale stimata dalle aziende riunite a San Diego.

Nel compilare i dati di raccolto 2016 sono stati inseriti valori che tutti gli operatori del mercato ritengono oramai errati per eccesso dopo le ultime valutazioni in campo:

  1. Il riporto turco dell’annata 2015 sul 2016 sarà inferiore alle 100 mila tonnellate; al 30 giugno 2016 le esportazioni turche (prodotto sgusciato) sono state pari a 220 mila tonnellate che presagiscono una chiusura della stagione tra le 560/570 mila tonnellate di prodotto in guscio e di conseguenza un riporto non superiore alle 80 mila tonnellate (il raccolto turco 2015 è pari a 646 mila tonnellate); anche il valore di raccolto 2016 non sarà di 500 mila tonnellate ma intorno alle 470/480 mila tonnellate
  2. In Italia il fenomeno della cascola sta facendo strage nella più parte dei territori per cui il raccolto italiano 2016 non supererà le 80 mila tonnellate
  3. La Giorgia è stata quasi totalmente distrutta dalla gelata del marzo 2016 per cui, fondi governative georgiane, parlano di un raccolto tra le 15 e le 20 mila tonnellate

Queste 3 semplici causali portano a ritenere che il mercato sarà “corto” nell’ordine delle 100 mila tonnellate di prodotto.

Cosa accadrà ai prezzi? Intanto in Turchia nel giro di un paio di giorni il mercato è risalito a 6,5 euro a punto resa. La Ferrero in Italia ha chiuso lo stabilimento di Avellino (non ha senso avere una struttura di siffatte dimensioni per lavorare il poco prodotto ancora disponibile) mentre in Turchia è più vigile che mai.

Logicamente fino al 12 luglio ha le mani legate anche perché in questi giorni, in Turchia, ci sono i festeggiamenti per la fine del Ramadan per cui tutte le attività produttive sono ferme.

Verso il 20 luglio in Turchia riapriranno tutte le fabbriche per iniziare la preparazione dei prodotti natalizi e da lì in poi ci aspettiamo di assistere ad una vera rincorsa ad accaparrarsi il poco prodotto rimasto e firmare subito contratti che garantiscano le scorte per la nuova stagione.In tutto questo anche la politica Turca non ha perso occasione per fare la propria parte.

Alcuni giorni fa, appena uscite le prime indiscrezioni sul raccolto 2016, inferiore alle 500 mila tonnellate, la politica turca ha prontamente dichiarato che, con questo scenario, non permetterà di vendere il residuale prodotto ai prezzi correnti ma che interverrà sul mercato per ritirare il prodotto ancora nelle mani dei contadini in modo da costringere le grosse aziende a pagare il giusto prezzo delle nocciole.

E’ stato anche detto che la decisione di passare al mercato libero, fatta in Turchia nel 2009, si è rivelata un errore poiché in un contesto dove è presente uno stato che da solo produce l’80% del raccolto mondiale ed un’azienda che da sola consuma il 60% della domanda mondiale, non ha senso vendere in un mercato che di libero non ha nulla.

Cosa c’entra la Nutella in tutto questo? C’entra per il fatto che se non si correrà subito a comprarne qualche vasetto in più, c’è il rischio che qualcuno, a breve, non trovi più sugli scaffali la tanto golosa crema alle nocciole.