MERCOGLIANO. Nella mattinata odierna i Carabinieri della Stazione di Mercogliano, congiuntamente a quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile di Avellino hanno arrestato, in esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Avellino, una donna resasi responsabile di ripetuti episodi di estorsione.
Il provvedimento di cattura è scattato all’esito di una lunga ed articolata attività di indagine, che gli uomini dell’Arma hanno condotto con il coordinamento della Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Rosario Cantelmo, nel corso della quale è stato ricostruito minuziosamente il quadro gravemente indiziario a carico della donna.
Questa, una 30enne di origini casertane e già gravata da precedenti di polizia, a partire dal mese di ottobre 2013 si era stabilita nella cittadina contermine al capoluogo irpino ove aveva intrapreso una simulata attività di meretricio avviata pubblicando un annuncio on-line al fine di adescare le proprie vittime.
La donna era solita fissare, in un parcheggio sito a località Torrette, un iniziale incontro con i propri potenziali clienti ai quali millantava di offrire, all’interno di un appartamento poco distante, prestazioni sessuali di cui chiedeva il pagamento anticipato.
I Carabinieri hanno accertato e ricostruito come proprio la fase del primo incontro si trasformava, per gli ignari avventori, nell’inizio di un calvario fatto di vere e proprie richieste estorsive. Ammaliati dall’idea di trascorrere momenti di piacevole trasgressione, essi si vedevano in realtà costretti ad accondiscendere alle richieste di denaro contante avanzate dalla donna che li minacciava, qualora non avessero adempiuto, di farli malmenare da un suo asserito “protettore”, in realtà inesistente, ovvero di diffamarli dinnanzi ai loro nuclei familiari.
La preziosa collaborazione delle vittime, identificate e discretamente avvicinate dai Carabinieri, ha consentito di porre fine a tali condotte criminose e di evitare che altri uomini potessero cadere nella rete tessuta dalla 30enne la quale, inchiodata alle proprie responsabilità, è stata tratta in arresto ed associata in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione.