TERRITORIALITA’ E APPARTENENZA. IMPEGNO E RESPONSABILITA’ PER TUTTI: LE COORDINATE DELLA RELAZIONE PROPOSTA AL FOLTO UDITORIO DELLA SALA DEI MEDAGLIONI DEL PALAZZO VESCOVILE. ANTEPRIMA D’APPROCCIO AL PROGETTO – MARTEDI’ 20 GENNAIO- NELLA CHIESA MADRE DI SANTA CROCE, A BAIANO, SUL TEMA DELLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA SOCIALE
Amare la propria terra e viverla. E ancora: organizzare e costruire sotto tutte le latitudini la speranza – ricordando il messaggio di Papa Giovanni Paolo II– per il presente e per il futuro della società e dell’umanità, che possano ancorarsi sempre di più ai valori della pace, della giustizia, della libertà e del lavoro; valori, che si saldano con quelli della dedizione alla natura, al rispetto per l’ambiente.
Sono state le “parole d’ordine” della riflessione, con cui don Aniello Tortora, dell’Ufficio per la pastorale della Diocesi paoliniana, ha introdotto la tematica, sviluppata da Gaetano Manfredi, rettore dell’Università degli studi Federico II di Napoli, inaugurando il quarto ciclo annuale delle lezioni della Scuola di formazione dalla cittadinanza attiva, promossa dall’Ufficio diocesano per i problemi sociali e del lavoro, in sinergia con l’Azione cattolica; Scuola, che si configura come un progetto, per il quale la Chiesa locale è impegnata sul territorio e nelle sue articolazioni parrocchiali.
Territorialità e appartenenza. Impegno e responsabilità per tutti. Sono stati i temi, focalizzati da Manfredi, connettendo le ragioni, per le quali Federico II, nel 1224, promosse e realizzò a Napoli l’istituzione dell’Università che si fregia del suo nome – la prima in Europa di impronta laica, voluta dall’autorità statuale sveva in quella ch’era stata la Magna Graecia e alla quale si deve, tra l’altro il grande impulso alla diffusione nel mondo allora conosciuto del sapere matematico,scientifico e filosofico di matrice araba- e la realtà contemporanea della società globale, le cui dinamiche sono segnate dalla forte ed intensa iper-velocità di scambio e movimento di “uomini e cose” da un capo all’altro del pianeta–terra, con orizzonti del tutto nuovi per l’umanità intera, in virtù della capillarità della comunicazione elettronica. E’ la connessione- spiegava Manfredi– il cui fulcro, come nell’età di Federico II così nei giorni del Terzo Millennio, anche se le connotazioni storiche e sociali dei tempi sono profondamente diverse, è costituito dalla circolazione del sapere e delle conoscenze, con cui la società si evolve e progredisce, percorrendo i tracciati sempre aperti della civile e pacifica convivenza. E’ la circolazione del sapere e delle conoscenze, che, combinandosi e interagendo con la cultura e l’etica della responsabilità verso il bene comune e per la dignità degli uomini, fa crescere la società.
E’ il processo – chiariva- di cui sono fattori basilari i presidi del sapere aperto e plurale ad ampio raggio, con cui si vivificano le realtà territoriali e i contesti sociali. E’ proprio la viva interazione tra territori e presidi del sapere aperto, a dare spessore e qualità d’appartenenza alle comunità che dialogano con altre comunità; un processo che sollecita i cittadini, ciascuno secondo il proprio ruolo, le proprie attitudini e funzioni per la “lettura” e la comprensione della contemporaneità, delle problematiche che l’attraversano, per delineare le modalità costruttive di risoluzione.
Uno scenario di lineare ed esaustivo interesse, con il supporto di spigliate argomentazioni discorsive, quello prospettato dal rettore Manfredi, facendo incrociare, oggettivamente, i percorsi del tema del Sinodo, in cui è impegnata la Chiesa locale ed ispirato dalla domanda, su cui è calibrato il celebre passo del Vangelo di Luca, con la quale si sollecita lo spirito del discernimento e che recita: “Come mai questo tempo non sapete valutarlo?”. Una domanda, che interpella sempre più spiccatamente gli uomini del nostro tempo multiculturale, per suscitare quelle risposte, che, facendo leva sulla lucida razionalità, costituiscano la bussola d’orientamento nel distinguere il bene dal male, optando nelle scelte di vita per il primo.
Sulla scia delle riflessioni e delle analisi di don Aniello Tortora e del rettore Gaetano Manfredi s’innestava il sigillo conclusivo del vecovo Beniamino Depalma, che evidenziava la complessità della contemporaneità; complessità, che comporta e determina fattori ed elementi di diffuse difficoltà sul piano sociale, economico, ma anche sul versante delle relazioni tra i popoli e le persone. Un quadro, rispetto al quale è di fondamentale importanza favorire lo sviluppo delle coscienze, affinché gli uomini sappiano riconoscersi nel comune destino di ricerca della verità e dell’affermazione della pace. E la Scuola di formazione alla cittadinanza attiva- concludeva il presule- si propone di concorrere alla crescita di coscienze responsabili verso gli altri. Un cammino d’interiorità, che liberi le energie migliori degli uomini per una società giusta.
TEMATICHE E LABORATORI SEMINARIALI
Il percorso della Scuola di formazione alla cittadinanza attiva si svilupperà in cinque lezioni-guida, che saranno sviluppate nella Sala dei Medaglioni del Palazzo vescovile, con inizio alle ore 9,00 e conclusione alle 12,30.
L’agenda sarà aperta sabato 24 gennaio da don Aniello Tortora, che analizzerà i profili della “Partecipazione” alla vita sociale e alle problematiche dei territori.
“ Città e Costituzione” sarà il tema, che- sabato 21 febbraio- sarà sviluppato dal professore Umberto Ronga dell’Università Federico II di Napoli. Ai valori della “Legalità” è dedicato l’appuntamento del 21 marzo, con la lezione del magistrato Vincenzo D’Onofrio.
Le tematiche e le problematiche dell’Ambiente faranno da filo conduttore della lezione del 18 aprile, con la relazione del dottor Stefano Di Foggia, responsabile dell’Ufficio della Diocesi di Aversa per la pastorale sociale, il lavoro e la custodia del Creato.
“ Lavoro ed economia locale” sarà il tema della lezione del 23 maggio, le cui coordinate saranno tracciate dal professore Gian Paolo Cesaretti, docente dell’Università Parthenope di Napoli.
Gli argomenti dell’agenda saranno trattati ed approfonditi in pubbliche assemblee nelle comunità parrocchiali dei territori della diocesi. Un cammino, che prenderà avvio domani-,martedì 20 gennaio- alle ore 18 nella Chiesa Madre di Santa Croce, a Baiano, con riflessioni sulla Partecipazione alla realtà sociale del territorio. A scandire l’appuntamento, saranno i cori e le sonorità della Polifonica, diretta da Luigina Conte.