Innanzitutto esprimiamo la nostra vicinanza a Raffaele Colucci, “Sindaco-Ultras”di Sirignano e a Stefano Sgambati, vice sindaco di Baiano e dirigente degli amaranto. L’attacco mediatico nei loro confronti è fuori luogo, soprattutto in una giornata dove ben tre tifoserie si sono ritrovate per onorare la memoria di Antonio Petrillo, giovane bianco verde scomparso prematuramente nel 1998. L’amicizia ed il rispetto sono le basi di questa simpatia tra Cerivinaresi, Baianesi e Sirignanesi, un rapporto che affonda le radici comuni nella Vecchia Curva Sud dell’U.S.Avellino 1912. Una mentalità e uno spirito goliardico che domenica hanno unito i colori delle rispettive città, come accadeva un tempo. In queste categorie sopravvive ancora quella passione pulita e disinteressata che, nonostante i campi allagati e gli organi federali latitanti, riesce a coinvolgere centinaia di sportivi in tutte le fasce d’età. Il campanilismo è il sale di questo sport che spesso non viene percepito da chi non vive il calcio sulla pelle. Quel coro o gli sfottò del momento, riferiti ai rossoneri del Carotenuto di Mugnano, fanno parte del gioco e non mirano alla becera violenza. Decontestualizzare l’episodio è un gesto che reputiamo scorretto perché deforma lo spirito di quel pomeriggio nato per onorare Antonio e salutare chi ama il calcio con stile.