Requiem per 23 prefetture. Entro il 2016 saranno gradualmente accorpate ad altre sedi di città vicine. Lo prevede un decreto del presidente della Repubblica che contiene il Regolamento di riorganizzazione del ministero dell’Interno. Il provvedimento è stato inviato dal Governo ai sindacati che protestano ed annunciano mobilitazioni. Studi sulla spending review stimano in un milione di euro il risparmio per ogni prefettura soppressa. I tagli riguarderanno anche le questure ed i comandi dei vigili del fuoco delle sedi interessate. La tagliola scatterà sulle seguenti sedi: Teramo (accorpata a L’Aquila), Chieti (accorpata a Pescara), Vibo Valentia (accorpata a Catanzaro), Benevento (Avellino), Piacenza (Parma), Pordenone (Udine), Rieti (Viterbo), Savona (Imperia), Sondrio (Bergamo), Lecco (Como), Cremona (Mantova), Lodi (Pavia), Fermo (Ascoli Piceno), Isernia (Campobasso), Asti (Alessandria), Verbano-Cusio-Ossola (Novara), Biella (Vercelli), Oristano (nuoro), Enna (Caltanissetta), Massa-Carrara (Lucca), Prato (Pistoia), Rovigo (Padova), Belluno (Treviso). Il decreto mantiene i cinque Dipartimenti in cui è organizzato il ministero: Affari interni e territoriali; Pubblica sicurezza; Libertà civili ed immigrazione; Vigili del fuoco, soccorso pubblico e difesa civile; Amministrazione generale, politiche del personale. Contro il decreto insorgono i sindacati Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa, che hanno subito chiesto un incontro urgente al ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “In un momento di massima emergenza in materia di gestione dell’immigrazione e della sicurezza – attaccano – il governo pensa di chiudere 23 prefetture. Un arretramento inaccettabile dello Stato dal territorio, che rischia di lasciare nel caos cittadini e lavoratori”. Le organizzazioni annunciano quindi una mobilitazione per contestare il provvedimento. “Martedì 22 settembre – informano – faremo assemblee in contemporanea in tutte e 23 le prefetture a rischio chiusura, invitando parlamentari e politici locali e sensibilizzando organi di informazione, opinione pubblica e cittadini”. Proteste arrivano anche dai politici. Per il sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano (Ncd), “sarebbe il caso di continuare la riflessione tenendo presente le sedi storiche e quelle delle aree interne come nel caso di Benevento. In ogni caso, è necessario un indennizzo ai territori”. L’eurodeputato di Forza Italia Alberto Cirio lamenta che “il Piemonte paga un prezzo troppo alto nella proposta di accorpamento delle Prefetture: tre soppressioni – conclude – tre pezzi di Stato che vanno via con disagi notevoli per i cittadini, come già accaduto per la chiusura dei tribunali”.