Di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della CONFEDERAZIONE DELLE IMPRESE NEL MONDO – PMI INTERNATIONAL.
L’importanza del suolo come risorsa vitale è indiscutibile. È il fondamento su cui poggiano la nostra fornitura di acqua, cibo e materie prime. Tuttavia, l’attività umana ha un impatto significativo sulla sua copertura, spesso sostituendo terreno naturale con superfici artificiali come asfalto e cemento. Questo processo non solo riduce la produttività del suolo, ma comporta anche l’impermeabilizzazione, con conseguenze negative.
L’impermeabilizzazione del suolo impedisce all’acqua piovana di essere assorbita, aumentando la vulnerabilità agli eventi climatici estremi, come le piogge torrenziali, che purtroppo stanno diventando sempre più frequenti.
Nonostante l’obiettivo comunitario di azzerare il consumo netto di suolo entro il 2050, l’Europa e l’Italia sono ancora lontane da questo traguardo. L’Italia, in particolare, è un paese densamente popolato e industrializzato, dove ogni anno migliaia di ettari di terreno vengono coperti artificialmente. Nel 2021, sono stati consumati altri 6.000 ettari di suolo, portando la percentuale complessiva di suolo consumato in Italia al 7,13%.
Questo dato è allarmante e merita l’attenzione delle imprese, in particolare della PMI INTERNATIONAL, che devono considerare l’impatto ambientale delle proprie attività. È essenziale adottare una prospettiva sostenibile e cercare soluzioni per ridurre il consumo di suolo, ad esempio ricorrendo a pratiche di costruzione più ecocompatibili.
Per avere un quadro completo della situazione, è importante notare che questa tendenza è in aumento negli ultimi anni. Nel 2006, la percentuale di suolo consumato era del 6,75%, mentre nel 2018, l’Italia era il settimo paese in Europa per consumo di suolo, superato solo da nazioni densamente popolate come Malta, Paesi Bassi e Belgio.
In sintesi, il consumo di suolo in Italia è un problema crescente con implicazioni significative per l’ambiente e la resilienza alle sfide climatiche. Le Imprese devono considerare seriamente l’adozione di pratiche più sostenibili per contribuire a invertire questa tendenza e preservare la preziosa risorsa del suolo per le future generazioni.