
Nuove piste investigative emergono sull’omicidio di Pietro Caprio, il docente di scienze motorie ritrovato senza vita e carbonizzato nella sua auto a Cellole nel novembre scorso. L’ipotesi che sta prendendo corpo è quella di un incontro finito in tragedia, legato a questioni economiche non risolte.
Secondo fonti investigative, Caprio si sarebbe recato quella mattina in località Pietre Bianche per incontrare Antonio Gentile, attualmente accusato dell’omicidio. Oggetto dell’incontro, secondo quanto trapelato, una somma di denaro che Gentile avrebbe dovuto restituire al professore. Si tratterebbe di un credito importante, forse legato a una festa organizzata in passato da Caprio in un noto albergo di Baia Domizia, struttura che da tempo sollecitava il saldo di una vecchia fattura.
Gli inquirenti hanno rinvenuto, tra gli effetti personali della vittima, un quaderno con annotazioni dettagliate: nomi, cifre e presunti debiti, come una sorta di registro informale che potrebbe chiarire i contorni economici della vicenda.
Caprio, in difficoltà economiche, avrebbe confidato nella restituzione di quella somma per risolvere i suoi problemi. Ma l’incontro, che doveva rappresentare una soluzione, si sarebbe trasformato in un agguato mortale. Le indagini coordinate dalla Procura, grazie all’analisi delle immagini di videosorveglianza, agli esami dello stub e ad altri riscontri tecnici, hanno portato all’identificazione di Gentile, su cui ora pesa una grave accusa.
L’ipotesi è che Caprio sia stato ucciso con un colpo di fucile e che l’auto sia stata incendiata per cancellare ogni traccia. Tuttavia, restano ancora molti aspetti da chiarire, a cominciare dal vero movente. Il legame con il presunto debito e la festa potrebbe rappresentare solo una parte della storia.
L’inchiesta è ancora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi. Gentile, come previsto dalla legge, è da ritenersi innocente fino a eventuale condanna definitiva.