
Un’intera località costruita in assenza di regolari autorizzazioni urbanistiche e con pesanti ombre sull’inquinamento ambientale. È questo il drammatico scenario che sta emergendo dalle indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha acceso i riflettori su uno dei casi più controversi del litorale domizio: il Villaggio Coppola, frazione di Castel Volturno sorta tra gli anni ’60 e ’70 e oggi al centro di una maxi-inchiesta.
Lo scorso 10 aprile, le autorità giudiziarie hanno disposto il sequestro preventivo di un imponente complesso edilizio sul lungomare, l’ex Hotel Fontana Bleu, ribattezzato oggi Palazzo Marina. Otto piani, oltre 100 appartamenti e un valore commerciale che sfiora i 25 milioni di euro: è il simbolo di un intero sistema edilizio finito sotto accusa.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il sequestro è solo un primo passo. Gli inquirenti parlano di una situazione molto più ampia e allarmante: decine di edifici del Villaggio Coppola risulterebbero privi di concessione edilizia, come se fossero stati costruiti in una sorta di “zona franca” senza controllo. Le carte comunali, infatti, non riportano alcuna traccia ufficiale delle licenze relative a gran parte delle abitazioni della zona.
Ma oltre all’abusivismo edilizio, ciò che inquieta di più sono le possibili contaminazioni ambientali. Alcune aree del villaggio potrebbero nascondere rifiuti interrati, un’ipotesi al momento al vaglio della Procura che ha già avviato rilievi tecnici per verificare eventuali rischi per la salute pubblica e per l’ecosistema locale.
Il procuratore Pierpaolo Bruni, che coordina l’inchiesta, ha dichiarato che l’obiettivo è fare piena luce su anni di costruzioni fuori norma, cercando di ricostruire responsabilità e connivenze, anche in ambito pubblico. Si indaga anche su eventuali omissioni da parte degli enti preposti ai controlli.
Il caso Villaggio Coppola torna dunque al centro dell’attenzione, come simbolo delle ferite mai rimarginate di un territorio segnato dall’illegalità edilizia e dall’emergenza ambientale. Un dossier aperto, destinato a far discutere a lungo.