E’ morto all’età di 84 anni Ettore Scola, importante icona del cinema italiano. Il regista e sceneggiatore era ricoverato nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico di Roma ed era in coma da domenica sera. Con lui si spegne uno degli ultimi maestri del cinema italiano, che ha vissuto in ogni sua sfaccettatura: nato a Trevico (Avellino) il 10 maggio 1931, inizia a collaborare con la rivista umoristica Marc’Aurelio, dove gravitavano personaggi come Federico Fellini, Furio Scarpelli e Steno. Poi negli anni ’50 comincia a scrivere sceneggiature con Age e Scarpelli, per film come Un americano a Roma (1954), La grande guerra (1959) e Crimen (1960). L’esordio alla regia arriva nel 1964 con il film Se permettete parliamo di donne con Vittorio Gassman (che diverrà suo attore feticcio), Nino Manfredi e Marcello Mastroianni. Ma Scola è noto soprattutto per aver diretto capolavori come C’eravamo tanto amati (1974), con tre amici (Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores), tutti innamorati di Luciana (Stefania Sandrelli); Una giornata particolare (1977) con Sophia Loren e Marcello Mastroianni alle prese con un amore impossibile all’ombra del fascismo. La famiglia (1987) invece racconta ottanta anni di storia (1906-1986) sempre con Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant. Pellicole queste ultime che meritarono anche la candidatura all’Oscar, insieme a I nuovi mostri (1977) e Ballando ballando (1983). Uno il trionfo a Cannes, nel 1976 per il film Brutti, sporchi e cattivi. L’ultimo suo film nel 2013 con il documentario dedicato a Fellini Che strano chiamarsi Federico.