Avevano rubato una borsa lasciata dentro un autoveicolo ed utilizzato la carta di credito trovata al suo interno per effettuare dei prelievi, ma sono stati scoperti e denunciati dai Carabinieri della Stazione di Aiello del Sabato.
Brutta sorpresa per una donna che, negli scorsi giorni, aveva lasciato il proprio autoveicolo parcheggiato fuori il cimitero del piccolo centro alle porte del capoluogo; al suo rientro, infatti, aveva scoperto che qualcuno, dopo aver sfondato il finestrino, si era impossessato della borsa da lei momentaneamente lasciata sul sedile.
Alla vittima non restava che rivolgersi ai Carabinieri della locale Stazione i quali giungevano tempestivamente sul posto per prendere contezza di quanto accaduto.
Raccolta la denuncia, i militari dell’Arma avviavano, forti di una profonda conoscenza del territorio, un’attività di indagine che li portava senza ritardo a passare al setaccio le immagini di numerosi impianti di videosorveglianza nel tentativo di monitorare le eventuali vie di fuga intraprese dagli ignoti malfattori.
Parallelamente, poiché all’interno della borsa asportata era custodita una carta di credito, gli investigatori sviluppavano anche la pista dell’indagine patrimoniale al fine di monitorare un qualsiasi eventuale utilizzo della stessa.
La professionalità messa in campo, unitamente alla ferma volontà di fornire pronta risposta a quella richiesta di aiuto, premiava gli sforzi dei Carabinieri che riuscivano ad identificare gli autori del gesto in una coppia di avellinesi i quali, un 52enne ed una 46enne entrambi già noti alle Forze di Polizia, dopo aver commesso il furto erano anche riusciti a prelevare 1100 Euro da uno sportello automatico utilizzando lo strumento elettronico di cui si erano appropriati.
Il quadro gravemente indiziario ricostruito a carico dei due faceva sì che a loro carico scattasse il deferimento in stato di libertà, per i delitti di furto aggravato ed indebito utilizzo di carte di credito, alla Procura della Repubblica di Avellino diretta dal Procuratore Dr. Rosario Cantelmo.