Martedì un diciottenne ha aperto il fuoco in una scuola elementare in Texas, uccidendo 19 studenti e almeno un insegnante, una tragedia che ha riportato l’America in un incubo. Il giovane armato ha ucciso le sue vittime “in modo atroce e insensato”, ha detto il governatore repubblicano del Texas Greg Abbott. Identificato come Salvador Ramos, è morto anche lui in questo massacro avvenuto alla Robb Primary School, che ospita bambini di età inferiore ai 10 anni a Uvalde. città situata a circa 130 chilometri a ovest di San Antonio. È stato ucciso dalla polizia, hanno detto funzionari del Dipartimento di pubblica sicurezza del Texas, aggiungendo che anche due adulti sono morti nell’attacco. I motivi di questo attacco, uno dei peggiori in una scuola da anni, restano per il momento sconosciuti. Più di 500 bambini, quasi il 90% di origine ispanica, hanno studiato a scuola durante l’anno scolastico 2020-2021, secondo i dati statali. I video condivisi sui social network mostrano bambini evacuati, stringersi la mano o correre in piccoli gruppi verso gli scuolabus gialli, davanti a questa struttura dalle costruzioni basse e pianeggianti, tipica del sud degli Stati Uniti. L’attacco ha riportato il paese in preda alle sparatorie nelle scuole, che si ripetono spesso con immagini scioccanti di studenti traumatizzati costretti a confinarsi nelle loro aule prima di essere evacuati dalle forze dell’ordine e genitori in preda al panico, disperati nel sentire i loro figli. La tragedia ricorda quella della scuola elementare di Sandy Hook, nel Connecticut, dove un pazzo di 20 anni ha ucciso 26 persone, tra cui venti bambini di 6 e 7 anni, prima di suicidarsi. L’America è stata particolarmente segnata anche da una sparatoria in una scuola superiore a Parkland, in Florida, che ha ucciso 17 persone, la maggior parte delle quali adolescenti, nel 2018. Questo nuovo massacro di innocenti, tanto più scioccante in quanto le vittime sono bambini, non mancherà di riaccendersi critiche alla proliferazione delle armi da fuoco negli Stati Uniti, dibattito che va praticamente a vuoto vista la mancanza di speranza dell’adozione da parte del Congresso di un’ambiziosa legge nazionale sulla questione.