L’attività relativa all’allegato comunicato stampa è stata condotta con la fattiva collaborazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e della Compagnia di Sant’Angelo dei Lombardi che, nella prima mattinata, hanno dato esecuzione a tre delle 10 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di tre pregiudicati beneventani, di cui uno tradotto in carcere e due agli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico. Nel corso delle perquisizioni effettuate anche con l’ausilio di unità cinofile e dei militari del Comando Provinciale di Benevento sono stati rinvenuti, a casa di uno degli arrestati, 2 fucili a canne mozze con matricola abrasa, pronti per essere utilizzati. Le attività investigative, che hanno portato all’emissione degli odierni provvedimenti, condotte d’intesa tra la Compagnia di Barletta e del Comando Provinciale di Avellino, hanno permesso di ricostruire la genesi della banda, recuperare numerosi veicoli pronti per essere impiegati in azioni criminali, tra cui anche mezzi pesanti, ed impedire due assalti a portavalori.
Nello specifico, in data 19 gennaio 2016, nell’ambito di attività investigative dei Carabinieri di Avellino venivano rinvenuti e sequestrati 3 autoarticolati ed una vettura veloce, tutti di provenienza furtiva, che la banda aveva occultato in un casolare abbandonato di Montemilone (PZ), mezzi che sarebbero dovuti servire per un assalto ad un furgone portavalori programmato per la mattinata successiva nella zona del Melfitano.
Inoltre, in data 3 febbraio 2016, i Carabinieri di Barletta e del Nucleo Investigativo di Avellino hanno evitato un ulteriore assalto ad un portavalori questa volta da effettuarsi in danno di un blindato della Cosmopol; nello specifico l’assalto sarebbe dovuto avvenire poco dopo la partenza dal capoluogo irpino, esattamente sul tratto di strada che collega il comune di Roccabascerana (AV) con quello di Arpaise (BN). Sono tuttora in corso riscontri ed approfondimenti per verificare eventuali ulteriori responsabilità nella vicenda a carico di residenti i questa provincia che potrebbero aver fornito basi logistiche agli indagati.