Questa mattina, personale del N.l.P.A.F. Comando Provinciale Corpo Forestale delle Stato di Avellino e della Sezione P.G.-Aliquota Corpo Forestale dello Stato di questa Procura della Repubblica ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal G.i.p. presse il Tribunale di Avellino ed avente ad oggetto il fabbricato su sei livelli in corso di realizzazione, l’area pertinenziale ed il relativo cantiere edile siti in Avellino alla Rampa S. Maria delle Grazie.
All’atto dell’esecuziene del provvedimento in questione, questo Ufficio ha provveduto alla notifica di informazioni di garanzia nei confronti di 13 indagati —in particolare, il committente dei lavori, i tecnici progettisti e direttori dei lavori, nonché i funzionari comunali firmatari dell’originario permesso a costruire e di vari, successivi permessi di costruire in variante— in ordine ai reati di cui agli artt. 81 cpv,, 110, 323 c.p,, all’art. 44 d.p.r. 380/2001 ed all’art.18l co. lbis lett. b D.Lgs. 42/2004.
L’originario permesso di costruire e state ritenuto illegittimo, in quanto, tra l’altro, il fabbricato in questione e in corso di realizzazione su un’area sottoposta a vincolo paesistico- ambientale, in quanto situata nella fascia di rispette del Vallone S. Francesco, in assenza della necessaria autorizzazione, mai richiesta.
Nel provvedimente in questiene, si é ritenuto -in accoglimente della tesi preposta da questo Ufficio- che la sussistenza del vincolo di cui sopra deve ritenersi provata dalla relazione di accompagnamento al P.U.C. di Avellino, giacche il “‘\/allone S. Francesco” ed il relativo corso d’acqua sono inseriti nei beni paesaggistici sottoposti a tutela. Al riguardo, la Sopraintendenza di Avellino, in data 9 settembre 2010 aveva esplicitamente rappresentato al Comune che il corso d’acqua del Vallone S. Francesco era sottoposto a tutela, operando il vincolo previsto dal D. L.vo sopracitato.
In data 3 ottobre 2013, poi, la Giunta comunale aveva preposte alla Regione Campania di dichiarare l’irrilevanza paesaggistica del Vallone S. Francesco, ma la richiesta era stata respinta. Il provvedimento di sequestro preventivo, inoltre, evidenzia -condividendo gli elementi valutativi esposti da questo Ufficio nella richiesta – l’illegittimità dei vari permessi di costruzione in variante emessi successivamente, l’ultimo di quali risale al giugno 2013.