Nella mattinata odierna, all’esito di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, personale della Polizia di Stato in forza alla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura ha dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di un soggetto residente a Napoli ma originario della provincia sannita, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di numerosi reati. Nello specifico, di truffe ai danni di istituti di credito, sostituzione di persona, riciclaggio e altro. Il meccanismo consisteva nell’utilizzare falsi documenti d‘identità, intestati a persone estranee, sui quali il reo apponeva la propria effige, per attivare fraudolentemente conti correnti bancari e postepay evolutionsull’intero territorio nazionale, riversandovi denaro provento di smishing e vishing (evoluzione del pishing), secondo uno schema articolato ma ben collaudato, grazie anche all’ausilio di complici, allo stato Ignoti.
Il denaro accreditato su tali posizioni bancarie e postali venivasottratto, a monte, contattando le ignare vittime con false utenze VOIP (vishing) oppure falsi SMS (smishing), allarmandole confantomatiche operazioni fraudolente sui loro conti correnti. Pertanto, al fine di bloccare tali presunte frodi, le vittime fornivano i codici di accesso e le credenziali odei loro conti; una volta acquisite tali credenziali, i conti venivano immediatamente svuotati ed il denaro sottratto trasferito su altri conti correnti e carte postali attivate dal reo.
Una volta che tali somme si rendevano contabilmente disponibili, il soggetto attenzionato provvedeva a prelevarle presso ATM della provincia di Benevento o dell’area del napoletano oppure a trasferirle su carte postali attivate, ed infine prelevate.
Numerose le denunce di frode bancaria sporte sull’intero territorio nazionale.
Le indagini avviate dal personale della Polizia di Stato della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura beneventana, sono partire nel marzo 2019 a seguito di più denunce pervenute sia da istituti di credito sanniti, che da correntisti frodati.
La complessa attività d’indagine esperita uanche mediante riscontri telematici in banca dati SARI (sistema automatico riconoscimento immagini) consentiva di individuare univocamente nel reo, il soggetto che in più occasioni, presentatosi con diverse generalità, aveva attivato i conti correnti e le carte postali utilizzate per riciclare notevoli somme di denaro provento di pishing sull’intero territorio nazionale.
Il soggetto era altresi’ ricercato anche dalle autorità tedesche e nel marzo 2021, già agli arresti domiciliari per altri reati, si era reso latitante.
L’adozione della misura cautelare in carcere si è resa indispensabile in quanto, oltre alla gravità dei fatti ed alla gravità indiziaria, è stata ritenuta la sussistenza di un concreto ed attuale pericolo di reiterazione di analoghi delitti, avendo il Giudice delle Indagini Preliminari evidenziato la personalità dell’indagato, ben integrato nel tessuto delinquenziale locale, disponendo di adeguati mezzi e collaborazione sull’intero territorio nazionale.