A seguito di una mirata e articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Benevento, alle prime luci dell’alba, hanno dato esecuzione alla misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto residente in provincia di Napoli, gravemente indiziato del delitto di tentata rapina aggravata, porto illegale di pistola, riciclaggio e ricettazione in concorso con un soggetto già tratto in arresto in flagranza di reato ed altri due soggetti allo stato non identificati.
In particolare, le indagini sono state avviate la sera del 12 novembre 2022, allorquando quattro persone travisate, una delle quali armata di pistola, a bordo di veicolo rubato, bloccavano l’autovettura del responsabile di un noto supermercato ubicato in questo capoluogo, tentando di sottrargli l’incasso. Uno dei quattronel corso dell’episodio delittuoso estraeva una pistola dal giubbino colpendo più volte con la stessa il vetro laterale dell’autovettura della vittima, cercando nel contempo con violenza di aprire la portiera. Non riuscendo nell’intento, speronava, poi, l’autovettura condotta dal responsabile del supermercato, che, aiutato anche dalle sirene delle volanti, prontamente intervenute, riusciva a scappare sottraendosi alla furia dei rapinatori.
Nella circostanza, un soggetto veniva tratto in arresto in flagranza di reato da un equipaggio della volante che in pochissimi minuti interveniva sul posto, mentre gli altri tre si davano alla fuga facendo perdere le proprie tracce.
Le successive e meticolose indagini, supportate da attività tecniche, nonché dall’acquisizione di sommarie informazioni testimoniali, svolte dalla Squadra Mobile di Benevento in perfetta sinergia con la Procura, hanno consentito di acquisire gravi indizi in ordine alla identificazione del soggetto arrestato quest’oggi, un 42enne della provincia di Napoli, ritenuto gravemente indiziato dei delitti summenzionati.
Lo stesso G.I.P., accogliendo la richiesta della Procura, ha osservato che, all’esito degli accertamenti disposti dal P.M e svolti dalla Squadra Mobile “deve ritenersi raggiunto un quadro indiziario assolutamente concludente” e, in considerazione della personalità negativa desunta dalle azioni delittuose poste in essere idonee a denotare una indole fortemente spregiudicata e trasgressiva, la misura cautelare della custodia in carcere fosse l’unica idonea ad impedire che l’indagato commettesse analoghi ed ulteriori reati contro il patrimonio mediante violenza.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e il destinatario della stessa è da ritenersi persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.