Il personale del Comando Stazione forestale di Forino, nel corso di controlli mirati alla protezione della fauna selvatica ed al contrasto al fenomeno del bracconaggio, in località “Saliceto” in agro del comune di Forino (Av), ha rinvenuto, durante un attento pattugliamento a piedi del territorio montano, all’interno di un vallone boscato e di un noccioleto privato, varie trappole, in parte occultate da frascame, utilizzate per la cattura di cinghiali. In particolare gli agenti della forestale rinvenivano sette lacci a cappio, nonché una grossa gabbia metallica con congegno ad innesco a scatto mediante pressione, usualmente utilizzata per la cattura illecita dei cinghiali. I lacci in acciaio, invece, muniti di fermi metallici, appositamente ancorati ad alcune piante di castagno, venivano rinvenuti disposti a poca distanza fra loro e lungo gli usuali passaggi dei cinghiali. Sul posto si rinveniva morto, anche un cane lupo randagio, ritrovato intrappolato in uno di detti lacci. I mezzi di cattura rinvenuti, risultavano collocati con l’intento di catturare, con inusuale violenza, le prede al proprio passaggio, secondo metodiche purtroppo in uso ai bracconieri del luogo, soprattutto per quanto concerne ai cinghiali. Risultando tali arnesi di cattura non a norma, in quanto non rientranti tra i mezzi di caccia consentiti, gli agenti del Corpo forestale dello Stato di Forino procedevano prontamente alla loro rimozione e relativo sequestro. Inoltre, da ulteriori tracce ed accertamenti eseguiti nell’immediatezza sul posto, gli agenti del Corpo forestale dello Stato riuscivano a rinvenire fonti di prova utili per risalire all’autore del reato. Per tali fatti veniva quindi redatta apposita informativa di reato, inviata all’Autorità Giudiziaria competente. E’ da evidenziare, inoltre, come tali congegni illegali ed incivili spesso provochino gravi incidenti anche a malcapitati escursionisti e/o frequentatori a vario titolo della montagna, che sovente restano vittime di tali trappole.
L’operazione in questione posta in essere dal Corpo forestale dello Stato s’inquadra fra quelle tese alla salvaguardia della fauna selvatica, alla repressione del bracconaggio e dei mezzi illeciti utilizzati per la caccia. Le attività di contrasto a simili fenomeni proseguiranno, con costante attenzione da parte del Corpo forestale dello Stato, sull’intera provincia e con maggiore impulso in tale specifico territorio, ove tale fenomeno illecito risulta molto radicato e particolarmente in uso ai bracconieri locali, atteso che tali pratiche di caccia illecita spesso si accompagnano al reato di maltrattamento di animali.