Buste paga gonfiate dagli stessi dipendenti che si sarebbero ritoccati al rialzo gli stipendi, accuse di peculato e falsità materiale contro 4 impiegati del comune di Atripalda. Sono queste le ipotesi di reato che hanno spinto le forze di Polizia a perquisire questa mattina gli uffici del municipio della città del Sabato. I pubblici funzionario avrebbero gonfiato con un escamotage le proprie buste paga di un quinto per un danno alla casse comunali di circa 100 mila euro. Un blitz in piena regola: con cinque auto, giunte a sirene spente, e dieci uomini muniti di pettorine. I poliziotti hanno girato per gli uffici, sequestrando materiale e pc presso le stanze del personale e della tesoreria. Non solo, le forze dell’ordine hanno effettuato perquisizioni anche presso le abitazioni dei dipendenti coinvolti. Le indagini sono state affidate al neo capo della squadra mobile Marcello Castello. A denunciare il caso, è stato il sindaco in persona Paolo Spagnuolo, che evidentemente ha notato delle anomalie. Spagnuolo aveva allertato qualche giorno fa direttamente il questore di Avellino Maurizio Ficarra. Il sindaco ora preferisce non commentare mentre le indagini sono in corso, si dice sereno e convinto che la magistratura avellinese, diretta dal Procuratore Capo Rosario Cantelmo, saprà fare luce e chiarezza. Al momento le indagini sono avvolte dal massimo riserbo ed è difficile capire quanto sia grave il presunto reato contestate. Di certo, il caso porta ancora una volta alla luce le disfunzioni, per usare un eufemismo, della pubblica amministrazione e la scaltrezza dei funzionari nell’aggirare le regole e sfuggire ai controlli a danno della collettività.