A Solofra, un centro massaggi cinese è stato chiuso dalle autorità dopo un’indagine che ha portato alla scoperta di attività illecite al suo interno. I carabinieri della locale stazione hanno fatto irruzione nei locali oggi, trovando le ragazze che accoglievano la clientela in un ambiente ben diverso da quello che ci si aspetterebbe da un centro di benessere tradizionale. La struttura, gestita da donne di origine cinese, operava sotto le mentite spoglie di un normale centro massaggi, ma offriva ai clienti prestazioni sessuali a pagamento.
L’indagine è iniziata a seguito di segnalazioni e sospetti da parte dei residenti locali, che avevano notato un via vai sospetto di persone intorno alla struttura. Questo traffico insolito ha spinto i militari a tenere sotto controllo il centro per diverse settimane, con appostamenti che hanno confermato la natura illecita delle attività. Il centro era ampiamente pubblicizzato su siti internet per adulti, dove venivano promossi servizi “particolari” rivolti a un pubblico specifico, camuffando così la vera natura del business.
Durante l’operazione, i carabinieri hanno identificato le persone presenti e hanno raccolto le prove necessarie per confermare le attività di sfruttamento della prostituzione. Le donne presenti all’interno del centro sono state ascoltate e sarà compito degli inquirenti valutare se vi fossero casi di costrizione o sfruttamento. Gli accertamenti sono in corso per capire chi gestisse realmente il giro di affari e se vi fossero collegamenti con altre strutture simili nella provincia o in altre aree del Paese.
Il centro massaggi è stato posto sotto sequestro, e sono in corso ulteriori indagini per identificare i responsabili dell’attività illecita. La vicenda solleva nuovamente l’attenzione sul fenomeno dello sfruttamento della prostituzione camuffato da attività legali, un problema che richiede una vigilanza costante da parte delle forze dell’ordine e una maggiore consapevolezza da parte del pubblico.
Le autorità invitano chiunque abbia informazioni utili a collaborare con le forze dell’ordine per aiutare a contrastare tali attività illegali che, oltre a violare la legge, spesso comportano lo sfruttamento di persone vulnerabili.