La vicepresidente del Consiglio regionale: “Affrontiamo emergenze e sistema corrotto, ma da mesi la Commissione sanità è ferma”
“Quello che sta emergendo dall’inchiesta sulla Asl di Caserta è una fotografia impietosa di come la sanità in Campania continui a essere utilizzata come strumento per favorire carriere e alimentare prebende. Un sistema collaudato votato alla corruzione e dove il diritto alla salute viene puntualmente calpestato. Questo accade quanto l’intero settore viene gestito da un uomo solo al comando, senza il coinvolgimento di tutti gli altri rappresentanti dei cittadini nelle scelte per garantire il diritto alla salute e nelle azioni di controllo. Da tempo chiediamo un confronto con tutte le forze politiche sulle strategie sanitarie da adottare, ma siamo rimasti inascoltati. Così come resta da mesi inascoltata ogni nostra richiesta di audizione in Commissione Sanità, il cui lavoro è inspiegabilmente fermo dall’inizio di questa legislatura nonostante affrontiamo una grave emergenza pandemica. La politica ha serie responsabilità, anche con le sue azioni di sindacato ispettivo, e se la sanità regionale fa più notizia per le inchieste che la travolgono che per le sue buone pratiche è anche perché c’è chi ha deciso che gli eletti dal popolo debbano rimanere fuori da ogni decisione e da ogni iniziativa istituzionale”. Così la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino, nel commentare l’ultima indagine della Procura di Napoli Nord.