Concorso all’ ospedale Moscati di Avellino: condannati due medici in primo grado

Concorso all’ ospedale Moscati di Avellino: condannati due medici in primo grado

Il Giudice monocratico del Tribunale di Avellino, Dott.ssa Zarrella, ha condannato due medici a tre mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena, in riferimento ad una irregolarità in merito ad una procedura concorsuale, per il conferimento dell’incarico di Direttore dell’Unità operativa complessa di Cardiochirurgia dell’ospedale Moscati di Avellino, bandito nell’anno 2016 e terminato il 14 gennaio 2019.

Nello specifico, secondo la tesi della pubblica accusa e confermata dal giudice di primo grado, un componente della commissione esaminatrice Dott. L.G., aveva attestato ai sensi degli artt. 51 e 52 cpc che non sussistevano situazioni di incompatibilità con i candidati che partecipavano al concorso, omettendo invece di comunicare che nell’anno 2014 il candidato Dott. F.B., risultato poi vincitore di concorso, era stato suo testimone di nozze.
Il Giudice, ha cosi accolto la tesi del Pubblico Ministero Dott.ssa Angiuoli e del denunciante Dott. Franco Triumbari, costituitosi parte civile assistito dall’Avv. Aniello Quatrano del foro di Nola.
Ed infatti, il processo penale che ha poi portato alla condanna dei due medici, ha avuto origine dalla querela sporta alla Procura del Tribunale di Avellino dal Dott. Franco Triumbari.
Il Dott. Triumbari, denunciava il rapporto dei candidati risultante dall’atto di matrimonio da dove emergeva che il testimone di nozze del Dott. L.G.era il Dott. B. F.
Oltre a quanto denunciato dal Dott. Triumbari nell’atto di querela, il processo ha dimostrato che vi erano contatti tra i medici anche telefonicamente, ed in particolare una telefonata tra le parti era stata registrata, per quanto emerso dai tabulati acquisiti dal processo, in data 14 gennaio 2019, giorno in cui, all’esito dell’espletamento del corso, veniva conferito incarico di Direttore Medico della Struttura Complessa Cardiochirurgia al Dott. B.F. da parte del direttore generale.