I Carabinieri della Compagnia di Baiano hanno tratto in arresto un 23enne del posto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, in quanto resosi responsabile di minacce di morte nei confronti della madre e violazione di un provvedimento restrittivo emesso dall’Autorità Giudiziaria.
La Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dott. Rosario Cantelmo, condividendo i risultati investigativi della Stazione di Montoro Superiore, richiedeva il provvedimento cautelare suindicato nei confronti del pregiudicato in questione che negli ultimi mesi si era reso autore di numerosi episodi di minacce, lesioni ed estorsioni verso la propria madre, al fine di farsi consegnare cospicue somme di denaro. Il giovane con le sue azioni era riuscito a suscitare sempre maggiore paura nei propri genitori, costringendoli a farsi pagare l’affitto dell’appartamento e pretendendo, altresì, il pagamento delle varie bollette.
Il comportamento vessatorio verso i due coniugi è durato per diversi mesi, fino a quando, grazie all’attività investigativa dei Carabinieri della Stazione di Montoro Superiore, lo scorso mese di marzo l’Autorità Giudiziaria ha emesso nei confronti del 23enne l’ordinanza di divieto di avvicinamento ai propri genitori.
Nonostante il predetto divieto, nella trascorsa settimana, il ragazzo si è recato nuovamente e per più volte presso l’abitazione dei propri genitori, minacciando ancora una volta la propria madre che, intimorita, anche in considerazione di quanto già subito in passato, si vedeva ancora costretta a versare dei soldi al proprio figlio, al fine di evitare ulteriori angherie.
I carabinieri del Comando Stazione di Montoro Superiore, durante i vari controlli ai soggetti sottoposti a misure restrittive, hanno sorpreso il giovane nei pressi della casa dei genitori, mentre intratteneva un’accesa discussione con la genitrice. I militari operanti, oltre a ripristinare nei confronti del trasgressore gli obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria, provvedevano a deferirlo nuovamente alla Procura della Repubblica di Avellino che, visto l’illecito comportamento del soggetto in questione, richiedeva nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari.