Il dramma della crisi dei call center locali è sfociato stamattina in una manifestazione di protesta presso la sede della committente Poste Italiane a piazza Matteotti. Come preannunciato dalle sigle sindacali Fistel CISL, Slc CGIL, UIL e UILCOM, per portare all’attenzione pubblica la grave situazione che coinvolge i lavoratori del sito Gepin Contact di Casavatore, i lavoratori hanno scioperato contestando duramente l’operato dell’AD Caio. I manifestanti hanno espresso tutta la loro esasperazione per il ritardato pagamento degli stipendi e la mancata erogazione da parte dell’Inps della cassa integrazione. La protesta vuole essere da sollecito per il Governo affinché si attivi proficuamente per mantenere l’impegno assunto dal viceministro alla Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, a trovare soluzioni per salvare il call center Gepin Contact di Casavatore e, soprattutto, i suoi 220 addetti minacciati da una procedura di licenziamento. A breve, infatti, è stato convocato un confronto al Mise per cercare di trovare una risoluzione alla crisi occupazionale del settore. I lavoratori rischiano, infatti, il posto per un cambio d’appalto con ribasso degli oneri delle prestazioni. La soluzione prospettata dovrebbe tradursi nell’applicazione della clausola sociale di salvaguardia che consente, in caso di cambio dell’appaltatore, il passaggio dei lavoratori dal vecchio al nuovo committente. (Pierluigi Perretta)