Di Giacomo (S.PP.) – Suicidio a Secondigliano, sempre più giovani si suicidano in cella “Il suicidio del detenuto a Secondigliano, il quinto in Campania dall’inizio dell’anno, a distanza di poche ore da quello del rapper Jordan Tinti, di soli 25 anni, avvenuto nel carcere di Pavia, dopo la “sbornia dei festeggiamenti” dell’anniversario della Fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria, ci riporta alla triste realtà quotidiana dei suicidi che in meno di due mesi e mezzo di quest’anno sono arrivati a 23 e alle altre emergenze delle nostre carceri”. Lo afferma il segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Aldo Di Giacomo aggiungendo che “proprio in occasione dell’anniversario del Corpo il Ministro Nordio ha tentato di recuperare la sua precedente uscita, decisamente poco appropriata che ha provocato polemiche, quando definì i suicidi “questione irrisolvibile” e “malattia da accertare”. Questa volta il Ministro ha voluto ricordare l’impegno del personale che in silenzio continua a salvare vite umane intervenendo in tempo per evitare suicidi. Purtroppo, i due ultimi casi abbassano sempre più l’età dei suicidi nei penitenziari con una media over 40 e numerosi over 30 e riguarda i soggetti più fragili che hanno più bisogno di assistenza specie psicologica. Questo continua a provocare rabbia e indignazione ma dovrebbe anche e soprattutto produrre uno scatto di azioni da parte dell’Amministrazione Penitenziaria. Si è già dimenticato o volutamente “rimosso” che lo scorso anno sono stati 69 e nel 2022 84 le persone che si sono tolte la vita all’interno di un istituto penitenziario italiano, un numero record da quando si registra il dato (dal 2000) al quale purtroppo ci stiamo avvicinando se non ci saranno misure immediate. Da parte dell’Amministrazione Penitenziaria si risponde con il silenzio assordante tentando di minimizzare qualsiasi emergenza presente. Continuiamo ad ascoltare solo impegni politici e dichiarazioni di esponenti di Governo senza passare dalle parole ai fatti. Gli annunci di nuovi padiglioni avvenuti sempre in occasione dell’anniversario del Corpo e del recupero di vecchie caserme, come quelli di nuove assunzioni di personale penitenziario sono propaganda: per le caserme ci vogliono i soldi e i tempi di lavori per adeguamento funzionale non sono certamente brevi; per le assunzioni non basteranno a coprire gli organici svuotati dai pensionamenti e da carenze di anni. Si ascoltino le proposte del sindacato di polizia penitenziaria che quotidianamente si misura con l’emergenza suicidi e si metta mano alla manovra di bilancio rimediando al taglio di spesa imposto all’Amministrazione Penitenziaria e al personale come primo segnale concreto di volontà di affrontare le numerose emergenze del carcere”.