Dicono che fino all’ultimo, nonostante l’età avanzata e la malattia, continuasse ad occuparsi di persona del nuovi prodotti dolciari della sua azienda. Un’operosità che ne ha fatto uno degli imprenditori più ricchi del mondo, simbolo dell’eccellenza del Made in Italy. L’industria italiana piange il “papà” della Nutella, Michele Ferrero, geniale patriarca dell’omonimo colosso dolciario di Alba morto all’età di 89 anni a Montecarlo. Un pezzo importante della storia economica italiana, che ha saputo trasformare il piccolo laboratorio del padre Pietro in una multinazionale con venti stabilimenti e oltre 30mila collaboratori i 53 Paesi.
Imprenditore fortemente legato all’Italia ed anche all’Irpinia. Nel 1980 l’azienda di Ferrero fu tra le prime a manifestare concretamente la propria solidarietà alla comunità irpina colpita dal terremoto con la realizzazione di un nuovo stabilimento industriale a Sant’Angelo dei Lombardi che rappresenta oggi un insediamento essenziale nello sviluppo dell’area del cratere, con circa 400 dipendenti, quasi tutti a tempo indeterminato. E proprio la comunità di Sant’Angelo esi stringe intorno alla famiglia Ferrero.