Il Corpo Forestale dello stato interviene per contrastare la caccia illecita ai cinghiali.

Il Corpo Forestale dello stato interviene per contrastare la caccia illecita ai cinghiali.

Gli agenti del Comando Stazione del Corpo forestale dello Stato di Montoro Superiore (Av), nei giorni scorsi, nell’ambito di controlli mirati alla protezione della fauna selvatica ed alla repressione del fenomeno in crescita del bracconaggio, hanno effettuato diversi accertamenti in varie località montane. Le attività di contrasto hanno interessato diverse località in agro del comune di Solofra ed in particolare quella denominata “Taverna Pioppi-Castelluccia”, ove all’interno di un bosco ceduo di proprietà della locale Chiesa di Sant’Agatta Irpina, venivano scoperti, occultati da frascame, diversi lacci in acciaio, muniti di fermi metallici, appositamente ancorati ad alcune piante di castagno, disposti a poca distanza fra loro e lungo gli usuali passaggi dei cinghiali.

Tali mezzi di cattura, predisposti con sistema a cappio erano stati collocati con l’intento di catturare, con inusuale violenza, le prede al proprio passaggio, secondo metodiche purtroppo in uso ai bracconieri, soprattutto di cinghiali, del luogo.  Risultando tali arnesi di cattura non a norma, in quanto non rientranti tra i mezzi di caccia consentiti, gli agenti del Corpo forestale dello Stato di Montoro Superiore procedevano prontamente alla loro rimozione e sequestro. Nel contempo gli stessi informavano l’Autorità Giudiziaria per quanto accertato. All’attualità sono in atto le relative indagini tese ad assicurare alla giustizia i responsabili. I mezzi di cattura illegali sono stati rinvenuti in un’impervia località montana, difficilmente raggiungibile anche a piedi e pertanto popolata sia da scrofe di cinghiali con i loro piccoli, che da altri animali selvatici, quali volpi e tassi.  E’ da evidenziare come tali congegni illegali ed incivili spesso provochino gravi incidenti anche a malcapitati escursionisti e/o frequentatori a vario titolo della montagna,  che sovente restano vittime di tali trappole.

L’operazione in questione posta in essere dal Corpo forestale dello Stato s’inquadra fra quelle già svolte, tese alla salvaguardia della fauna selvatica, alla repressione del bracconaggio e dei mezzi illeciti utilizzati per la caccia.  Le attività di contrasto a simili fenomeni proseguiranno sull’intera provincia.