Ben 59 le persone indagate dalla Procura di Avellino, nell’ambito di un’inchiesta su un maxi giro di truffa e riciclaggio che avveniva attraverso l’illecito incasso di assegni bancari provenienti da enti pubblici o assicurazioni. Le indagini condotte dalla squadra mobile della Questura di Avellino hanno portato alla luce una frode di circa due milioni di euro. Montoro era la sede dei truffatori dove avveniva la contraffazione dell’intestatario degli assegni spediti per il risarcimento di danni. Qui un esperto in informatica e con una buona era in grado di sostituire il nome del vero intestatario con quello di prestanome dell’organizzazione. Con questi assegni le cosiddette “teste di legno”si recavano presso alcuni istituti di credito del capoluogo e dopo aver aperto un conto corrente bancario versavano l’assegno contraffatto.