a cura di Giovanna Acierno
Pimonte (NAPOLI)- Una ragazzina di 15 anni viene stuprata dal ” branco ” e ricattata dal suo stesso fidanzatino. Alessia è il suo nome: per molti giorni è stata sulla bocca di tanti, forse troppi, ed i video che la ritraevano durante un amplesso sessuale hanno fatto il giro del web. Quella che sembrava una ” ragazzata” in realtà si è rivelata una violenza di gruppo ai danni della stessa. Il capo del gruppo era proprio il fidanzato della ragazza che, stando alle sue testimonianze, l’avrebbe costretta ad avere dei rapporti filmati con i suoi amici più stretti e l’avrebbe minacciata a pubblicare i suoi video sulla rete. Il capobranco appartiene a una famiglia legata a un boss locale. Anche suoi parenti avrebbero partecipato alle attività criminali della zona. Il minorenne avrebbe assimilato negli anni una mentalità della sopraffazione esercitata mediante il ricatto e la minaccia anche attraverso il web. Alessia è stata intrappolata dal suo stesso amore, quell’amore non corrisposta che l’ha condotta ad accettare l’invito in un luogo solitario per un rapporto intimo, filmato allo scopo di sottoporre la 15enne al ricatto, minacciata di rendere pubblico il video compromettente se non avesse soddisfatto gli altri 11 “membri del gruppo”. La vittima ha così acconsentito ad avere altri rapporti. Sono seguiti altri video ed altre minacce fin quando si è decisa a rivolgersi a chi di dovere e poter zittire chi da giorni o creando page o pubblicando un qualsiasi video,le ha dato della poco di più in tenera età. Il Comando dei Carabinieri di Pimonte ha sequestrato i cellulari ai 12 stupratori quali elementi probatori e nella mattinata di ieri si sono chiuse le indagini. Ai 12 indagati infatti,sono state comunicate le conclusioni delle indagini del Tribunale per i minorenni di Napoli. L’accusa per i minorenni è di violenza sessuale. Undici sono stati sottoposti alla misura cautelare del collocamento in comunità. Per uno solo, minore di 14 anni, si procede separatamente.