La gelata avvenuta nella notte tra il 25 ed il 26 Aprile di questo 2016 è stata a dir poco una catastrofe per tanti lavoratori ed imprenditori.
Tali condizioni climatiche hanno colpito colture frutticole, orticole, oltre che cereali e leguminose, ma soprattutto le vigne, dove si registra il più alto tasso di distruzione. L’intera Irpinia, da Cesinali ad Ariano Irpino, passando per i Fontanarosa e dintorni, ha subito danni ingenti, tanto da poter compromettere anche la produzione di uve del prossimo anno.
Ovunque e da tutti quanti i coltivatori, gli imprenditori e dall’Irpinia intera si alza la voce di una richiesta d’aiuto per far fronte ad un disastro di tale portata.
I vigneti sono stati letteralmente “bruciati” dalla gelata e la precoce fase vegetativa creatasi per le giornate calde, soleggiate e primaverili delle trascorse settimane. Le gemme che avevano iniziato a produrre e svilupparsi non hanno retto a quell’unica nottata di freddo con temperature che hanno toccato anche gli zero gradi centigradi.
Sono già stati allertati sia il presidente della Provincia della Coldiretti, il dott. Domenico Gambacorta, sia il direttore della Coldiretti, il dott. Salvatore Loffreda, i quali si sono subito attivati al fine di poter addivenire ad una soluzione e poter limitare un disastro che rischia di mettere a dura prova l’economia agroalimentare avellinese e Campana.
La Coldiretti sta valutando, con appositi tecnici, la le stime dei danni arrecati all’agricoltura Campana allo stato attuale, attraverso gli Uffici di zona, che raccolgono le segnalazioni, ed attraverso una partecipazione attiva con le Regioni e le Province (attraverso il consigliere delegato all’agricoltura dott. Franco Alfieri), con la speranza e la preghiera di un loro effettivo intervento, “che permetta al comparto agricolo di fronteggiare questo disastro. In mancanza, infatti, gli agricoltori potranno contare solo sull’unica speranza che le viti reagiscano con le cosiddette «gemme dormienti», altrimenti l’annata vitivinicola di quest’anno e probabilmente anche dell’anno a venire saranno seriamente compromesse”.
Questa notizia lascia tutti col fiato sospeso, soprattutto quei giovani agricoltori che vogliono affacciarsi al mondo dell’agricoltura, come imprenditori o coltivatori diretti che siano, e che iniziano o sono costretti a far fronte ad una situazione che, senza il dovuto aiuto e senza interesse da parte di chi sprona, incita e vuole esaltare il ritorno alle origini e allo sviluppo del territorio, da soli non riusciranno a contenere.
Da indiscrezioni sembra trapelare che la Regione non darà il suo apporto economico a chi non possiede un’assicurazione sui rischi climatici, in quanto la stessa si assume la responsabilità di partecipare ad una quota dei pagamenti con lo stipulante, ma non a sostenerlo nel momento del disastro o se il soggetto interessato non possiede assicurazione.
Lanciando un appello e restando in attesa di sviluppi, speriamo positivi, per moltissimi lavoratori, si spera che soprattutto i giovani possano finalmente avviare lo sviluppo territoriale, rurale e cittadino tanto agognato dalle Istituzioni.
LUIGI CASARELLA