ISOCHIMICA. “Lotta per la Vita”: ancora un operaio muore nella fabbrica della morte

ISOCHIMICA. Lotta per la Vita: ancora un operaio muore nella fabbrica della morte

ISOCHIMICA. Lotta per la Vita: ancora un operaio muore nella fabbrica della morteComunicato Stampa. La morte dell’ennesimo operaio dell’ex isochimica, Alessandro Manganiello, ha riaperto in tutti quanti noi che siamo personalmente coinvolti nella battaglia una ferita appena rimarginata, in quanto alla rassegnazione e all’abbattimento morale dovuto alla consapevolezza che non sarà l’ultimo a cadere sul campo si unisce il dolore e la rabbia per la perdita di un valido compagno, una ferita che neanche una sentenza di colpevolezza riuscirà a sanare.

La nostra associazione sin dall’inizio del suo percorso ha incominciato la propria lotta proprio a fianco degli operai, che anche se portatori di un interesse diverso dal nostro, avevamo entrambi un unico comune obiettivo: il diritto a vivere in un ambiente sano dove ci siano le condizioni favorevoli per uno sviluppo completo e pieno della personalità umana e assicurare alla giustizia chiunque per profitto e interesse minasse e mettesse in discussione tale diritto.

Proprio loro che, vittime di una società ingiusta, hanno prestato instancabilmente la propria opera e attività a favore di un interesse legittimo dello Stato si sono visti traditi da questo vedendosi negata per trent’anni non solo l’opportunità ad avere una nuova occupazione, mezzo per eccellenza di affermazione della propria dignità, ma anche il diritto ad avere il pensionamento anticipato, che dovrebbero essere i riconoscimenti minimi per sdebitarsi nei loro confronti, ma che sono diventati l’oggetto preferenziale dello scontro politico tra le vittime e chi dovrebbe tutelarle nei loro interessi.

La morte di Alessandro ci colpisce particolarmente perché senza mai esitare è sempre stato in prima linea nel denunciare lo scempio e gli illeciti che venivano quotidianamente compiuti in quella fabbrica dei veleni , senza lasciarsi mai coinvolgere da intese o cedere a compromessi, proprio lui che dopo tante lotte contro un killer che agisce invisibile e silenzioso, ma che non lascia scampo, aspettava con ansia e ardore assistere con immensa soddisfazione alla condanna dei protagonisti di questa drammatica vicenda alla fine, non ce l’ha fatta e ha ceduto.

La nostra associazione continuerà a proseguire il suo cammino al fianco degli operai e con loro saremo fino alla fine, in quanto unica associazione ammessa al processo, fintanto che giustizia sia fatta, e ciò nel nome di tutte le vittime consapevoli e inconsapevoli dell’amianto.

L’associazione tutta e la comunità di Borgo Ferrovia esprime la sua vicinanza e la sua solidarietà ai familiari e alle persone più care sconvolte dalla morte di Alessandro.

il Presidente dell’Associazione Annamaria Candelmo