Un bimbo nato prematuro è stato lasciato morire, con il consenso della mamma, senza ricevere alcuna assistenza medica. Il macabro particolare emerge dalle indagini della polizia e della Guardia di finanza di Cosenza in merito a una serie di presunte truffe ad assicurazioni per falsi incidenti.
Per questa vicenda sono già stati arrestati, per il reato di infanticidio, la mamma del bimbo, una 37enne di Corigliano Calabro (Cosenza); un medico di 57 anni dell’ospedale di Corigliano, e altre due persone.
Quando la donna era incinta tra la 24esima e la 28esima settimana, nel 2012, ha simulato un incidente stradale; si era presentata al pronto soccorso denunciando che il sinistro le aveva provocato la nascita prematura del figlio. In realtà, secondo gli inquirenti, la 37enne, pienamente consenziente, è stata indotta a partorire prematuramente con la tecnica del “pinzamento”. Nonostante il bimbo fosse nato vivo, arrivato in ospedale non gli sarebbero state fornite le cure necessarie e sarebbe stato lasciato morire grazie alla complicità del medico del Pronto soccorso di Corigliano Calabro. Una volta ricevuto l’indennizzo, medici e pazienti si sarebbero divisi i soldi del risarcimento ottenuto dall’assicurazione. Dalle indagini inoltre sono emersi altri casi di aborto, con lo scopo di aumentare il risarcimento dei danni, sui quali gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza.