Un sottufficiale dei carabinieri di 43 anni in servizio alla compagnia di Catania ha ucciso il padre nel corso di una lite avvenuta, in auto, nei pressi del casello autostradale di Mercato San Severino (Salerno).
Sembra che i due abbiano avuto una lite quando il carabiniere ha estratto l’arma e ha sparato contro il padre 73enne. In macchina erano da soli. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno.
IL COMUNICATO DELLA PROCURA DI NOCERA. Alle ore 00.30 circa del 31 marzo 2016 è pervenuta presso la centrale operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno una telefonata che segnalava la presenza di un’autovettura, verosimilmente incidentata, ferma sulla carreggiata nord del tratto autostradale A/30, a poca distanza dal casello di Mercato San Severino (Sa), con all’interno una persona di sesso maschile riversa sul sedile, dal lato del conducente.
Immediatamente sono stati allertati i Carabinieri del NOR della Compagnia di Mercato San Severino (Sa) e il personale della Polstrada di Caserta, oltre ai sanitari del 118 di Mercato San Severino. Giunti sul luogo del segnalato sinistro, gli operanti hanno accertato che l’uomo, successivamente identificato in un 73enne, originario della provincia di Caserta), proprietario del veicolo, era deceduto, riverso su se stesso sul posto di guida.
Il corpo, ad un primo esame effettuato dal personale intervenuto, presentava una ferita d’arma da fuoco sul lato destro del collo e gli occhiali appartenuti all’uomo sono stati ritrovati a diversa distanza (circa 100 metri) dal luogo in cui l’auto aveva terminato la sua corsa contro il cordolo che delimita la carreggiata.
Le attività tecniche di sopralluogo, condotte dalla Sezione Investigazioni Scientifiche e le immediate indagini attivate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, congiuntamente ai militari della Compagnia di Mercato San Severino (Sa) e della Compagnia di Mondragone (Ce), supportate anche da riscontri testimoniali indiretti, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione dell’omicidio, a carico del figlio della vittima, Maresciallo dei Carabinieri in servizio a Catania.
In particolare, a seguito di sopralluogo sono stati rinvenuti all’interno dell’autovettura la fondina della pistola di ordinanza dell’Ispettore, la tessera personale di riconoscimento dello stesso e un bossolo cal.9×19 parabellum, oltre ad altri effetti personali e indumenti del citato militare, tutto repertato e sottoposto a sequestro.
L’analisi tempestiva delle evidenze riscontrate in sede di sopralluogo e le fonti testimoniali escusse hanno consentito, in pochissimo tempo, di accertare che il presunto autore del fatto, verso le 00.30, a poca distanza dall’autovettura del padre, aveva cercato di allontanarsi dal luogo del delitto mediante autostop, senza riuscirvi, tanto da decidere di allontanarsi a piedi lungo la sede viaria prima e, successivamente, attraverso le campagne adiacenti. La ricostruzione dei fatti, poi, ha permesso di stabilire che il padre proveniva assieme al figlio, a bordo dell’auto rinvenuta, da Messina, dove si era recato per prelevarlo e portarlo verso l’abitazione di proprietà.
L’esame esterno della salma, infine, condotto dal medico legale intervenuto sul posto con il Pubblico Ministero della Procura di Nocera Inferiore, ha stabilito che l’omicidio era stato consumato all’interno del veicolo stesso, mentre viaggiava sulla corsia di sorpasso verosimilmente a velocità molto ridotta, e che il colpo di pistola era stato esploso a bruciapelo dal passeggero, che aveva colpito mortalmente la vittima all’altezza del collo.
Le immediate ricerche del fuggitivo, condotte anche con l’ausilio di personale dei Nuclei Radiomobili del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore e della Compagnia di Salerno consentivano di individuare il presunto autore del fatto alle successive ore 02.10 circa, mentre si trovava in stato confusionale nell’abitato del Comune di Roccapiemonte (SA), nei pressi di un bar, disarmato. Il predetto, nell’immediatezza e spontaneamente, riferiva ai militari operanti di aver ucciso il genitore, per motivi non meglio definiti, e di essersi disfatto della pistola lungo la fuga.
Conseguentemente, l’Ispettore veniva tratto in arresto, poiché ritenuto responsabile di omicidio volontario. Il predetto, sottoposto a esame sanitario da parte di personale del locale 118, veniva riscontrato in stato di forte shock emotivo e, pertanto, è stato associato presso la Sezione detenuti dell’ospedale civile San Leonardo di questo capoluogo, a disposizione dell’Autorità giudiziaria di Nocera Inferiore. La salma è stata trasportata presso l’ospedale civile di Nocera Inferiore, a disposizione della medesima Autorità giudiziaria.