Si sono svolti oggi, presso la parrocchia dell’Annunziata di Giffoni Valle Piana i funerali di Francesca Bilotti, la studentessa 23enne investita da un pullman della Sita mentre si trovava nei pressi del terminal dell’Università degli Studi di Salerno, dove era giunta pochi minuti prima in auto accompagnata dal fidanzato.
Una tragedia che ha lasciato tutti nel più profondo sgomento, non solo familiari, amici e conoscenti, ma l’intera comunità universitaria che ha assistito inerme a una tragedia irreparabile. E’ successo tutto in pochi secondi, una manovra improvvisa, una distrazione o un fatidico incidente, ma per Francesca non c’è stato nulla da fare. Una vita spezzata da un caso spietato, da una fatalità che nessuno è riuscito ad evitare. Inciampiamo tante volte nei piccoli drammi quotidiani pensando di non essere abbastanza bravi, di non riuscire a superare un esame, di non arrivare in tempo ad un corso, e nel frattempo un destino crudele è pronto ad impigliarci nella sua rete impedendoci per sempre di rialzarci. Francesca era una studentessa come tante, che si era recata all’Università per realizzare i suoi sogni, per costruirsi un futuro, per raggiungere il traguardo della laurea. Per tutte le cose belle che potevano essere e che da oggi non saranno. Non bisogna necessariamente conoscersi per sentirsi spiazzati di fronte a uno strazio e una perdita così grandi. Al suo posto poteva esserci chiunque. L’ esistenza è un bene fragile e la facilità con cui due ruote hanno spento il sorriso di una ragazza così giovane è un dramma che non può lasciare indifferenti. Un sorriso che nessuno dimenticherà, e che nel giorno dell’ultimo saluto ferisce e addolora più di tutto.
Lacrime e momenti di forte commozione durante i funerali di Francesca Bilotti. Tantissime persone si sono unite al dolore che ha colpito i familiari e il fidanzato della ragazza, un dolore che per la sua immensità merita solo un doveroso e rispettoso silenzio. Presenti anche il rettore Aurelio Tommasetti, il prorettore Antonio Piccolo, e il presidente Adisu Domenico Apicella.