Continua incessante l’opera dei Carabinieri per impedire la consumazione di truffe in genere e dopo l’azione di contrasto eseguita nei giorni scorsi a seguito dell’iniziativa del Comando Provinciale Carabinieri di Avellino “DIFENDITI DALLE TRUFFE”, questa volta sono stati abilmente smascherati truffatori on-line.
Grazie alle segnalazioni di alcuni cittadini che avevano intuito di essere potenziali vittime di truffe in atto nel loro confronti, i Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano (AV) hanno immediatamente iniziato attività investigativa riuscendo in tempi brevissimi ad individuare e deferite in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore Dr. Rosario Cantelmo, ben 5 truffatori.
Nel dettaglio:
- a seguito di particolari indagini eseguite dai Carabinieri della Stazione di Mirabella Eclano, veniva deferito in stato di libertà un 25enne, disoccupato, della provincia di Caserta in quanto si accertava che lo stesso, dopo aver venduto ad un acquirente di Mirabella Eclano un telefono cellulare, di fatto lo stesso telefono veniva poco dopo bloccato dal gestore telefonico perché di provenienza furtiva e pertanto il venditore è stato denunciato per i reati di truffa e ricettazione;
- sempre i carabinieri di Mirabella Eclano, a seguito di altre due distinte indagini, hanno deferito in stato di libertà per il reato di truffa un 33enne della provincia di Milano ed un 24 della provincia di Reggio Calabria: in entrambi i casi, i venditori, dopo aver incassato la somma di denaro tramite bonifico bancario, non inviavano la merce pubblicizzata sui siti internet;
- in Pratola Serra (AV) militari del locale Comando Stazione Carabinieri, a conclusione di mirate indagini, hanno deferito in stato di libertà due soggetti censurati della provincia di Salerno per i reati di truffa in concorso in danno di un ragazzo di Pratola Serra poiché, dopo aver riscosso la somma pattuita per la vendita un cellulare su noto sito dedicato alle vendite online, di fatto non lo inviavano all’acquirente.
- La collaborazione delle persone offese è stata fondamentale per l’identificazione del responsabile e l’attività d’informazione dell’Arma ha consentito di evitare che i soggetti portassero a compimento ulteriori truffe.