Due bare, una accanto all’altra. Sono state celebrate insieme a Napoli le esequie di Michele Liccardo di 32 anni e Giovanni Rinaldi di 34, tra le vittime del Norman Atlantic, il traghetto sul quale, alla fine dello scorso dicembre, divampò un incendio.
Insieme con le famiglie dei due autotrasportatori, i colleghi della ditta per la quale lavoravano, la Eurofish, tutti con il giubbotto da lavoro. I due erano a bordo del traghetto per lavoro, perché trasportavano pesce sui loro mezzi.
«Sono vittime del lavoro – ha detto il vescovo ausiliare di Napoli, Lucio Lemmo, durante l’omelia – Michele e Giovanni hanno perso la vita risucchiati dalla violenza del mare, dopo essere scampati alla violenza dell’incendio che ha distrutto anche i loro mezzi di lavoro».
In chiesa, durante le esequie, è stato esposto il gonfalone della Provincia di Napoli, listato a lutto e, nel pomeriggio, sono previsti i funerali nei loro paesi. Le autopsie condotte sulle salme dei due autotrasportatori napoletani hanno evidenziato la morte per annegamento dopo assideramento in seguito all’impatto con l’acqua gelida di quella notte.
Il dolore esplode al termine dei funerali, quando un applauso ha accompagnato il volo di palloncini bianchi. In chiesa anche Biagio Cacciapuoti, il direttore del mercato ittico di Mugnano, in provincia di Napoli, che ha raccontato quanto «sia stato straziante apprendere di aver perso così due vite». «Siamo orgogliosi di loro – ha affermato – sono stati degli eroi, morti per lavorare».
«Voglio il corpo di mio marito, dov’è mio marito?». Maria Spina non si rassegna a non avere notizie del marito, Carmine Balzano, disperso dalla fine dello scorso dicembre, quando sul Norman Atlantic divampò l’incendio.
Maria, insieme con i suoi familiari, è tornata solo qualche giorno fa da Bari, in cerca di notizie sul marito, di cui non si hanno tracce da quella notte, quando telefonò alla moglie per dirle che era in salvo su una scialuppa. «Nessuno mi dice niente», afferma.
Oggi Maria ha partecipato ai funerali di Michele Liccardo di 32 anni e Giovanni Rinaldi di 34, colleghi del marito, che erano sulla scialuppa con lui. Accompagnata dai suoi familiari, che non l’hanno lasciata sola un attimo da quando tutto è cominciato, ha voluto salutare le famiglie delle due vittime. Poi è esplosa in lacrime: «Lo Stato sta uccidendo anche me, senza armi», dice.
Nel corso dell’omelia, il vescovo ausiliare di Napoli, Lucio Lemmo, ha invitato a pregare per Carmine «affinché possa essere ritrovato, e la speranza e che sia ritrovato vivo».
(fonte Il Mattino)