NOLA. Ladro rom 11enne beccato a rubare in casa. Ma succede l’impensabile

NOLA. Ladro rom 11enne beccato a rubare in casa. Ma succede limpensabile

 

Possibile che un ladro colto in flagranza di reato possa sortire compassione e generare il perdono immediato delle vittime? Ebbene si! Il cinema spesso ha descritto scene di neorealismo tragicomiche rimaste indelebili nelle nostre menti e non sono poco i casi nella realtà in cui il ladro chiede scusa cercando una giustificazione dettata dalla necessita di sopravvivere. Ma la storia della famiglia Napolitano di Avella ha un sapore ancora più assurdo, frutto della degenerazione e disperazione dei tempi moderni perché si è imbattuta, suo malgrado, in una notte di terrore culminata incredibilmente in modo romantico. Nelle notte delle Perseidi, per gli innamorati di San Lorenzo, strani rumori e un incredibile trambusto inducono il capo famiglia ad alzarsi immediatamente dal letto per accertarsi che tutto sia tranquillo. La moglie, impietrita, rimane a letto senza il coraggio di verificare cosa stesse accadendo quando ad un certo punto sente la voce del marito che le chiede di raggiungerla immediatamente in sala da pranzo. C’era davvero qualcuno in casa, ma non un ladro qualunque, il classico topo di appartamenti, un bambino di appena 11 anni caduto a causa del buio e dolorante a tal punto da invocare l’aiuto dei coniugi. Le lacrime del bambino, invece di determinare la rabbia giustificabile di una famiglia violata nella propria privacy, hanno indotto la signora a soccorrerlo subito senza neanche riflettere sulla assurdità della vicenda. Il bambino, figlio di una famiglia Rom senza scrupoli, ha cercato di far comprendere che non era sua intenzione far del male e che gli era stato imposto dalla propria famiglia. Lui non sapeva che il suo gesto potesse provocare terrore. La famiglia non ha esitato ad accudirlo comprendendo il degrado umano e la degenerazione sociale di una comunità senza scrupoli. E nella notte se ne è andato, libero verso il proprio destino! (A.L.)