Nola – Da un lato le inaugurazioni, i progetti di ottimizzazione e attivazione di nuovi servizi. Dall’altro la cruda e triste realtà, quello di un ospedale sempre più malato attanagliato dal morbo di antichi ed irrisolti problemi. Insomma sempre la stessa storia. L’ultima crisi, viene dal reparto di Nefrologia e Dialisi dove l’attività di Unità operativa complessa è stata dimezzata, passando da un regime di h 24 a quella delle 12 ore. La denuncia arriva dalla sigla sindacale Fials che evidenzia le gravi ripercussioni avrà questa decisione su pazienti che già patiscono problematiche molto particolari.
L’ennesima “bandiera bianca” all’ospedale di Nola che costringe ad una ridimensionamento di un servizio così importante va ricercata ancora una volta nell’ insufficienza di personale.
Ad occorrere sarebbe un’unità (un infermiere), posto che è stato esaurito tutto il monte per lo straordinario. “Ed allora ogni qual volta manca il personale si taglia o si elimina il servizio piuttosto che verificare dove possano essere reperite delle disponibilità?”. Si chiede la sigla sindacale. Ancora la Fials evidenzia come di recente, nonostante lo stato di necessità, ben due operatori siano stati trasferiti senza alcuna comunicazione preventiva. Anche al nuovo Pronto soccorso inaugurato solo alcune settimane fa non mancano i problemi. A non funzionare è proprio il reparto “Osservazione breve e intensiva” dove sono stati previste ben nove posti letto. Si tratta di una sorta di filtro dove i pazienti vengono monitorati dopo le prime cure prima di decidere se dimetterli o destinarli ad un reparto specifico. Nel corso della cerimonia augurale fu lo stesso direttore dell’Asl Napoli 3 Sud, D’Amora, a presentarlo come un vero e proprio punto di forza del nuovo Pronto soccorso. Ma la realtà è ben altra. Il reparto manca di personale e dunque risulta inattivo; una situazione che si ripercuote negativamente anche sugli altri reparti, in particolare quello di medicina che finisce per sopperire a questo vulnus, di fatto, annullando i benefici che avrebbe dovuto produrre il nuovo presidio di soccorso.
Tutto questo alimenta il fenomeno delle barelle in corridoio, anche perché dei 32 posti previsti nel reparto di Medicina, solo la metà sono disponibili, anche in questo caso a causa della mancanza di personale. Se poi si considera, che i posti rimanenti, continua ancora la nota della Fials, sono occupati dall’Ortopedia trasferitasi a causa della dichiarata inadeguatezza del reparto così come dichiarata da una ispezione dai Nas per gravi carenze strutturali, si comprende bene di quale gravità sia la situazione. L’obiettivo della sigla sindacale non è solo quella della denuncia fine a sé stessa, piuttosto quello di aprire un confronto sulla questione del personale posto che gli Ospedali Riuniti dell’Area nolana che comprendono i nosocomi di Nola e Pollena, conta ben 180 unità per una disponibilità di 187 posti letto. Una ricognizione dell’intera pianta organica e la possibilità di una più razionale distribuzione del personale, potrebbe essere la base da cui partire.