Con la riforma della Polizia del 1981, per gli appartenenti alla Polizia di Stato, cessò l’obbligo, per i non coniugati, di dormire in Caserma, ma questa conquista, applicando il regolamento senza elasticità, ha costretto, negli anni, molti operatori di Polizia giovani, lontani dalle famiglie, in diversi casi, ad affittare un alloggio, con relative spese e, se si tiene conto che, lo stipendio di un Poliziotto è più che modesto, ci si rende conto del danno economico che subisce l’operatore di Polizia, colpito dallo “sfratto”. – Così ha dichiarato il Presidente Nazionale del Libero Sindacato Di Polizia (LI.SI.PO.), Antonio de Lieto – In questi giorni di massima tensione, per le note vicende legate alla lotta al terrorismo, in qualche Questura, non si ha di meglio a cui pensare che convocare i Sindacati, per affrontare il “problema” alloggiativo, cioè del diritto o meno, di alcuni operatori di Polizia, a dormire in Caserma. Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) – ha continuato de Lieto – ritiene che la concessione di un “posto letto” per i Poliziotti che non dispongono di un alloggio proprio, sia nell’interesse dell’Amministrazione, nella considerazione che la presenza, soprattutto nelle ore notturne, garantisce la pronta reperibilità di operatori di Polizia. Forse il Dipartimento della P.S. – ha concluso il Presidente del LI.SI.PO. – dovrebbe affrontare il problema, anche alla luce del particolare momento che stiamo vivendo e nella considerazione che consentire ai Poliziotti che ne fanno richiesta, di alloggiare in Caserma, non comporta alcuna spesa aggiuntiva.