(ANSA) – SULMONA (L’AQUILA), 19 GEN – “Se guidavo io non sarebbe accaduto nulla. La colpa è solo mia, solo mia”. Disperato il papà del rugbista adolescente morto in un incidente nell’ aquilano, di ritorno da un torneo. Lo rivela Mario Sessa, genitore di un giovane che gioca in prima squadra. “È distrutto dal dolore – aggiunge Sessa – e non si da’ pace per aver rinunciato, all’ultimo momento, a guidare il pulmino dei ragazzi, come faceva sempre nelle trasferte”. Domani la Procura affiderà autopsia e perizia sul mezzo. Gli accertamenti sull’incidente hanno condotto gli investigatori a formulare, tra le ipotesi, un colpo di vento che abbia fatto perdere al guidatore il controllo del mezzo – il posto ieri era particolarmente ventoso -, l’attraversamento di un animale selvatico o un problema meccanico al mezzo. La Procura della Repubblica di Sulmona, come atto dovuto, ha disposto comunque analisi tossicologiche sul conducente che intanto, nell’ ospedale dell’Aquila, lotta per la vita. Degli altri sei feriti, due sono in prognosi riservata, gli altri fuori pericolo. Oggi, sul campo di calcio nella gara contro il Fano, il Sulmona è sceso con il lutto al braccio. “Salvatore, Salvatore. L’ho chiamato più volte ma lui non rispondeva. Poi non ricordo più niente. Ho visto tanta gente intorno e mi sono ritrovato all’ospedale”. E’ il racconto di uno dei ragazzi che si trovavano sul pullmino. Lui è ricoverato nel reparto di chirurgia dell’ospedale di Sulmona. È l’unico dei tre ragazzi ricoverati nel capoluogo peligno che può parlare: per gli altri due i medici si sono riservati la prognosi. Il giovane rugbista morto era seduto accanto a lui. “Avevo appena telefonato a mia madre – ricorda A.A. – dicendole che avevo fame e che stavamo tornando. Poi lo schianto e le borse e i sedili che volavano da tutte le parti”.